Il piano per isolare i contagiati: ecco dove mandano i migranti

Proseguono gli sbarchi di migranti sulle coste italiane, ormai prese d’assalto e in piena emergenza. Un’emergenza non solo sociale ma anche e soprattutto sanitaria, visto che, dopo il caso dei 28 nuovi arrivati, risultati positivi al Covid-19 a Roccella Jonica, c’è il rischio di alimentare pericolosi focolai di coronavirus.

Situazione critica

Nella notte ci sono stati almeno tre sbarchi, tutti di piccole dimensioni e provenienti dalla Tunisia, sull’isola di Lampedusa. Sempre da queste parti, tra giovedì e venerdì, sono stati contati, in poco più di 48 ore, 700 migranti sbarcati.

Il governo è al lavoro per cercare una soluzione capace di azzerare i rischi di nuovi contagi. L’impresa è complicata, visto che ogni nave sbarcata, almeno potenzialmente, può contenere chissà quanti contagiati. Proprio in queste ore si stanno tenendo diverse riunioni tecniche al Viminale. Mare Jonio, lo sbarco dei migranti a LampedusaPubblica sul tuo sito

Secondo quanto riferisce l’agenzia Adnkronos, si lavora alla ricerca di una soluzione dopo l’allarme lanciato dalla governatrice della Calabria, Jole Santelli, che ha scritto al premier Giuseppe Conte chiedendo soluzioni immediate e minacciando, altrimenti, il divieto di sbarco sulle coste calabre.

Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, e il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, hanno telefonato a Santelli, dandole tutte le rassicurazioni del caso. In queste ore ci sono contatti continui tra la regione Calabria, la Protezione Civile e il capo dipartimento immigrazione del prefetto di Bari. Si lavora, più in generale, a soluzioni che preservino le Regioni più a rischio sbarchi.

La soluzione del Viminale

L’ultima indiscrezione arrivata da fonti del Viminale, ha sottolineato ancora Adnkronos, sul tavolo ci sarebbe anche l’ipotesi di rendere disponibili delle navi ad hoc dove controllare i migranti in arrivo e isolare eventuali positivi, così da ”schermare” le popolazioni locali ed evitare qualsiasi tipo di rischio.

Il modello da seguire, da un certo punto di vista, potrebbe essere quello utilizzato con la Alan Kurdi dello scorso aprile, in piena emergenza Covid. In quel caso, i migranti furono trasferiti a bordo di un traghetto Tirrenia, dove hanno trascorso la quarantena in attesa di essere distribuiti all’interno dei Paesi della Ue.

Da sottolineare, inoltre, come riportato dall’edizione odierna de Il Giornale, che negli ultimi giorni il Viminale ha stanziato la bellezza di quasi 310 milioni di euro per rafforzare il programma con cui attivare l’iter del riconoscimento della cittadinanza italiana. A tutto ciò si aggiunge un maxi fondo per gli uffici destinati all’accoglienza e un bonus per i dirigenti.

Caserme e strutture

Tornando all’emergenza sbarchi, non ci sono solo le navi tra le possibili destinazioni dei migranti, ma anche caserme strutture. In Calabria, ad esempio, la Prefettura di Reggio Calabria ha individuato e messo a disposizione della Regione vari immobili, alcuni dei quali, scrive Il Corriere della Sera, gestiti dall’agenzia dei beni confiscati. Il piano del Ministero dell’Interno è trovare quanti più posti disponibili così da gestire al meglio i possibili sbarchi previsti nei prossimi giorni. Migranti a spasso per Lampedusa trasgrediscono la quarantenaPubblica sul tuo sito

Nel frattempo l’Esercito presidia la struttura di Amantea (Cs) nella quale sono ospitati alcuni dei migranti risultati positivi al Covid-19. Una decisione assunta dopo una riunione tenuta ieri sera nella Prefettura di Cosenza che ha fatto il punto sulle criticità emerse anche a causa della forte protesta di ieri da parte della popolazione.

Tensioni che non si sono ancora placate e per le quali i cittadini di Amantea hanno annunciato ulteriori azioni, probabilmente già in mattinata con un presidio davanti al Comune. E situazioni del genere potrebbero esplodere anche in altri comuni.

il giornale.it

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