Sala minaccia: “Ricorderò le regioni che chiedono patente d’immunità”

Giuseppe Sala scalpita, chiedendo chiarimenti al governo, ed in particolar modo al ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Francesco Boccia, sulle modalità e le tempistiche della riapertura dei confini regionali dopo il blocco seguito all’emergenza Coronavirus.

Nel farlo, il sindaco dem di Milano non ha risparmiato frecciate nei confronti di quelle regioni che, visto l’evidente calo dei contagi, con l’avvicinarsi della stagione estiva ed in vista di un possibile e rischioso incremento di presenze sul territorio, hanno deciso di correre ai ripari e monitorare al meglio la situazione con lo scopo di evitare eventuali recrudescenze del virus.

“Il domandone che noi lombardi ci facciamo è se dal 3 di giugno anche noi potremo lasciare la nostra Regione”, si chiede Sala davanti alla videocamera nel corso della consueta diretta sui social network. “Ne abbiamo necessità e voglia, per andare a trovare un parente, per andare al mare o in montagna. Non solo, stiamo facendo, e io dico anche bene, i compiti a casa”, afferma con malcelato orgoglio. “Per esempio la mia ordinanza di ieri va in questa direzione, cioè cercare di contenere la potenziale diffusone del Covid”. Il primo cittadino di Milano si riferisce al divieto di vendere e consumare alcolici dopo le ore 19, un’ordinanza di cui si dice particolarmente fiero.

“Quello che il governo deciderà, noi lo applicheremo”, dichiara ancora. “Però chiedo al governo, in particolare l’ho chiesto ieri al ministro Boccia, un paio di cose. La prima è che non ce lo dicano il giorno prima, e mi sembra anche naturale, perchè molti si devono organizzare. La seconda è quella che mi interessa di più, cioè capire in base a che parametri verrà presa questura decisione. Capire, essere informato. Considereranno l’R0, il numero di tamponi fatti, le persone in terapia intensiva, o cosa?”, si chiede il sindaco. “In fondo io credo che sia giusto dare questo tipo di informazione. Sarebbe anche carino che ce lo dicessero, poi qualcuno deciderà e noi applicheremo. Ma in questa situazione credo che l’essere partecipe di quello che sta succedendo è fondamentale”.

Non manca la stoccata alle regioni che, per contro, temono un incontrollato afflusso di turisti per la stagione estiva. “Vedo che alcuni presidenti di regione, ad esempio quello della Liguria Giovanni Toti, dice che accoglierà a braccia aperte i milanesi. Altri, non li cito, dicono ‘magari, se fanno una patente di immunità…’. Qui parlo da cittadino prima ancora che da sindaco: quando deciderò dove andare per un weekend o vacanza me ne ricorderò”, minaccia Sala.

Parole che hanno trovato la pronta replica del governatore della Sardegna Christian Solinas. “Sala in materia di Coronavirus dovrebbe usare la decenza del silenzio, dopo i suoi famigerati aperitivi pubblici in piena pandemia”, attacca il rappresentante del centrodestra, come riportato da ItalPress. “Non abbiamo chiesto improbabili patenti d’immunità, ma un certificato di negatività. La Sardegna lo ha fatto proprio per poter accogliere al meglio tutti i cittadini, anche e soprattutto quelli che sarebbero fortemente penalizzati se il governo andasse avanti nell’ipotesi di bloccare la mobilità dei residenti in regioni considerate a rischio superiore verso quelle a basso rischio”, precisa.

“Con la mia proposta, anche un cittadino di Milano potrebbe godersi da subito le vacanze in Sardegna facendo un semplice test che certifichi la negatività al virus al momento della partenza”, conclude Solinas. “Questa di Sala è l’ennesima strumentalizzazione infelice per cercare una ribalta mediatica che, per altri versi, per questo tema già gli appartiene e difficilmente dimenticheremo”.

il giornale.it

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