Giuseppe Conte, la “triangolazione con il Quirinale”: patto segreto, chi fanno fuori dal governo

In Parlamento qualcuno è convinto che Luigi Di Maio stia “abdicando in favore di Giuseppe Conte del ruolo di uomo-immagine del Movimento 5 Stelle“. La tesi del forzista Enrico Costa, rilanciata nel suo retroscena sul Giornale da Augusto Minzolini, è suggestiva e trova più di una pezza d’appoggio.

Conte, “triangolando con il Quirinale“, ha già vinto un braccio di ferro importante, quello con il suo  potente sottosegretario (leghista) Giancarlo Giorgetti sulla nomina del nuovo segretario generale di Palazzo Chigi: “In quella poltrona siederà Roberto Chieppa, prelevato dal consiglio di Stato come il premier”. E Di Maio? È alle prese con un paio di grossi problemi. Il primo si chiama Matteo Salvini, l’alleato leghista che lo sta schiacciando dal punto di vista politico e mediatico. Il secondo è Luca Lanzalone, il presidente Acea finito in manette per lo scandalo di Roma e assai vicino ai grillini. “Ho letto che su Lanzalone Di Maio ha dichiarato che hanno sbagliato avvocato – ha spiegato a Minzo Franco Vazio, piddino esperto di Palazzo di Giustizia -. È un errore sparare su un uomo in carcere. Mi ricorda Mario Chiesa: Craxi lo definì un mariuolomentre era a San Vittore; lui parlò e cominciò Tangentopoli“.

 

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