Il Pd con l’occhio ai sondaggi: cresce la tentazione del voto anticipato, troppe tensioni col M5S

Il Pd comincia a essere stufo. A preoccupare il vertice, Zingaretti in primis, è l’ambiguità di Di Maio e in particolare la concessione di sempre maggiore spazio a Matteo Renzi. Sicché, scrive Il Messaggero, da Largo del Nazareno fanno filtrare una descrizione degli umori di Zingaretti non proprio incoraggiante per le sorti del governo: “Il Pd sostiene il governo Conte con convinzione, ma non può essere il solo partito a mostrarsi responsabile. Ci sono troppe fibrillazioni, troppi scricchiolii. A furia di litigare si rischia la rottura”. Il Pd è irritato per le continue fibrillazioni dentro il M5S. Le posizioni restano distanti, tra gli alleati di governo, su Mes, appalti e migranti. Non proprio robetta. E così Zingaretti dà sfogo alla sua rabbia attaccando a testa bassa la possibilità di una ricandidatura della Raggi: “Una minaccia per i romani”, dice.

Il rischio di rottura esiste e viene evocato. Un rischio o una tentazione per il Pd? I retroscenisti scrivono di un partito democratico ringalluzzito dai sondaggi per il calo parallelo di M5S e della Lega. Questo significherebbe per il Pd la possibilità di giocarsi con più carte sul tavolo la partita della prossima elezione del presidente della Repubblica. Ma c’è qualche spina nel fianco a pungere i sogni di gloria di Zingaretti e soci.

Il nuovo protagonismo di Renzi, innanzitutto. Il quotidiano La Stampa parla addirittura di una sotterranea consultazione tra Di Maio e Matteo Renzi che si sono ritrovati molto vicini ultimamente sia sulla questione dei concorsi scolastici sia sulle grandi opere da far ripartire. Un ulteriore smacco per il Pd. I due, secondo La Stampa, condividerebbero anche il fastidio per il protagonismo di Giuseppe Conte. Un elemento che alla lunga potrà diventare fastidioso anche per i dem.

Riflettori puntati, dunque, su ciò che accadrà in autunno: se prevarrà la paura del Covid, il governo continuerà a galleggiare come avviene ora. Se invece sarà la rabbia sociale a prendere il sopravvento la tenuta del governo è seriamente a rischio. Ma dopo? Per il Pd la strada del voto è a questo punto percorribile. Renzi continuerà a opporsi. E così Di Maio. Per forza: entrambi, con il voto, rischiano l’estinzione o quasi.

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