Silvia Romano, Alessandro Sallusti: “Quattro milioni in meno e un’eroina di sinistra in più”

Sul caso di Silvia Romano, sulla sua liberazione dietro riscatto e sul fatto che sia convertita all’islam, sbarcando a Ciampino in abiti tradizionali somali, tra chi picchia più duro in assoluto c’è Alessandro Sallusti, il direttore de Il Giornale. Lo fa a partire dalla prima pagina in edicola lunedì 11 maggio, che sceglie una titolazione che non fa alcuno sconto: “Schiaffo all’Italia. Islamica e felice: Silvia l’ingrata”. Dunque, il catenaccio: “Abbiamo pagato 4 milioni per salvarla, ma la volontaria è tornata con la divisa del nemico jihadista”.

Dunque le parole, pesantissime, usate da Sallusti nel suo commento, dal titolo emblematico: “Un velo pietoso”. Nel fondo, Sallusti scrive: “Vedere in diretta tv Silvia sbucare dal portellone dell’aereo di Stato che l’ha riportata in Italia velata e in perfetta divisa da donna islamica ci ha lasciato più che perplessi. Tra i simboli della cultura che l’ha rapita, segregata e venduta più volte come donna oggetto e oggetto di scambio e ricatto e la cultura che l’ ha scovata e liberata dai suoi carcerieri e che ha pagato il riscatto (quattro milioni di euro), Silvia ha deciso di omaggiare la prima e di umiliare la seconda, che non solo l’ha ricevuta manco fosse un’eroina (non si capisce di cosa) ma ha fatto pure suonare a festa le campane della chiesa – ovviamente cattolica – del suo quartiere.

Dunque, il direttore rinacara: “Quel velo esibito suona come un insulto alle libertà delle donne e dell’Occidente. È come se un internato in un campo di concentramento tedesco fosse tornato a casa, ricevuto con tutti gli onori dal suo presidente del Consiglio, indossando orgogliosamente la divisa dell’esercito nazista”. Infine la chiusa, ancor più pesante: “A fin di bene in questa storia non c’è proprio nulla, e nel suo ultimissimo atto, all’aeroporto di Ciampino, sono mancati pure buon senso e rispetto. Abbiamo quattro milioni in meno e, scommettiamo, un’eroina della sinistra in più. Pur di vedere Silvia viva ci va bene pure questo scambio, ma per favore basta retorica. E stendiamo noi un velo, in questo caso pietoso, non sulla faccia di Silvia, ma su tutta la questione”, conclude Sallusti.

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