Coronavirus, Ue blindata: sospeso Schengen e frontiere chiuse

Bruxelles, 17 mar – L’Unione europea corre ai ripari e per fronteggiare l’emergenza coronavirus chiude le frontiere e lo spazio Schengen. A quanto pare la misura straordinaria entrerà in vigore oggi a mezzogiorno, almeno secondo quanto riportato ieri dal presidente francese Emmanuel Macron nel suo messaggio al Paese. La decisione di chiudere la Ue al resto del mondo, con lo stop temporaneo dei viaggi non essenziali nell’Unione, verrà ufficializzata nel vertice di oggi e durerà trenta giorni (salvo rinnovo). Il provvedimento riguarderà tutti i Paesi che non fanno parte dell’area Schengen. I cittadini europei attualmente all’estero, i pendolari ma anche il personale sanitario e i ricercatori alle prese con il virus che si trovano fuori dai confini europei potranno comunque rientrare. “Lo facciamo per non far ulteriormente diffondere il virus dentro e fuori il continente e per non avere potenziali ulteriori pazienti che pesino sul sistema sanitario della Ue”, spiega la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. Dalla restrizione è esclusa la Gran Bretagna, che nonostante la Brexit continuerà a far parte dell’Unione fino al 31 dicembre.

Già nove Stati membri avevano chiuso le frontiere

Una decisione inevitabile e che anzi serve a dare un senso alla Ue  – che proprio nei giorni scorsi aveva affermato l’inutilità della chiusura dei confini – al tempo della pandemia. Ora anche Bruxelles riscopre l’importanza vitale delle frontiere. Il trattato di Schengen sulla libera circolazione di persone e merci tra i Paesi firmatari è stato di fatto già sospeso dalle scelte fatte dai singoli Stati membri che hanno ripristinato i controlli alle frontiere. Sono nove quelli che finora hanno comunicato alla Commissione Ue la decisione di chiudere i propri confini. Si tratta di Germania, Danimarca, Ungheria, Austria, Repubblica Ceca, Polonia, Lituania, Estonia e, in ultimo, anche la Spagna. A questi si aggiungono poi Svizzera e Norvegia che fanno parte di Schengen pur non facendo parte della Ue.

Stop alle persone, le merci invece devono circolare senza restrizioni

Tra le misure previste, controlli sanitari alle frontiere esterne dell’Unione dove sarà consentito sottoporre a screening tutti “i cittadini Ue e non Ue” che intendono entrare nell’area Schengen. Per i singoli Stati membri sarà inoltre possibile vietare l’ingresso a chi dovesse mostrare sintomi pertinenti o che risulti essere stato esposto al virus. Ovviamente, lo stop alle persone non deve riguardare anche le merci, raccomanda la Commissione Ue, preoccupata da un possibile rallentamento dei rifornimenti di cibo e di materiali sanitari. Per evitare le lunghe code di tir in attesa dei controlli alle frontiere viste in questi giorni, la Commissione ha raccomandato agli Stati la creazione di corsie prioritarie per il trasporto delle merci.

Adolfo Spezzaferro

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