Coronavirus, gli scienziati italiani confermano: “Viene dai pipistrelli venduti vivi a Wuhan”

Importante scoperta da parte del team di ricerca dell’Università Campus Bio-medico di Roma. Il professor Massimo Ciccozzi e la sua squadra hanno ricostruito la mutazione genetica che ha permesso al nuovo coronavirus che si è sviluppato in Cina di infettare anche l’uomo. La modifica del “salto di specie” si è verificata sulle cosiddette spike o spicole, strutture proteiche sulla superficie del patogeno che permettono la penetrazione nelle cellule.

Una ricerca preziosa, che darà una mano a capire in che modo si muove l’epidemia e a lavorare a un vaccino efficace, fatta a tempo di record dalla squadra del professore e in particolare dal più giovane dei suoi componenti, Domenico Benvenuto, studente del sesto anno di Medicina e chirurgia e primo firmatario della ricerca che ha identificato la mutazione. Il salto sarebbe avvenuto prima di Natale. A trasmetterlo è stato il pipistrello, senza altri ospiti intermedi.

Il ruolo dei pipistrelli nel coronavirus

“L’ipotesi che facciamo noi – sottolinea Ciccozzi all’Adnkronos – è che sia accaduto tutto nei ‘wet market’ cinesi di Wuhan, i mercati umidi. Mercati dove si vendono animali vivi”. “In certi luoghi – osserva – non c’è la corrente elettrica, non ci sono frigoriferi. Per questo gli animali devono essere venduti vivi. E poi vengono macellati”.

Intanto viene fuori che il paziente zero in Europa potrebbe essere stato un tedesco, anche se al momento i positivi restano, in quel Paese, molto al di sotto di quelli italiani.

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