Dai giornali la sentenza, è il “Contevirus” la vera emergenza: il premier non ne ha azzeccata una

“Contevirus” è la magnifica intuizione del titolo del quotidiano la Verità diretto da Maurizio Belpietro. Un’intuizione che non è solo creativa, è purtroppo lo specchio di quel che sta accadendo riguardo al Coronavirus. E tutti i giornali di area che in questo periodo hanno dato conto della realtà senza forzature, riconoscono che il vero virus di questi giorni che ha contribuito ad amplificare la psicosi è stato il premier Giuseppe Conte. E’ stato lui a far diventare l’italia lo zimbello d’Europa, prosegue la Verità. Non azzeccandone una e scaricando lo stato confusionale del suo governo prima sulle Regioni Lombardia e Veneto, poi sui medici dell’ospedale di Codogno. Una cosa ignobile, gli hanno risposto, governatori e medici.

Siamo nell’emergenza da “Contevirus”

Gli altri quotidiani non sono da meno: Il Tempo titola: “Il premier scatena la psicosi”: sono state le sue ordinanze a creare una maxi confusione, si legge nell’articolo che ripercorre le fasi “schizofreniche” di Conte con ordinanze di diverso tenore: prima ha minimizzato, poi ha esagerato con i tamponi ed ora tenta di ridimensionare il tutto. Gli italiani come dovrebbero reagire?, spiega Franco Bechis nell’editoriale. “Conte che figuraccia”, titola Libero. Per l’unità nazionale invocata dal premier serve prima i tutto che conte ammetta i propri errori – scrive Fausto Carioti, visto che è lui a seminare divisione e confusione.

Il Giornale fa un titolo che è un’affermazione: “Il virus è Conte”. Un premier che è andato avanti a forza di retromarce. Non solo, il quotidiano diretto da Alessandro Sallusti pubblica le carte che attestano che l’ospedaledi Codogno ha seguito le regole, il protocollo. Altro che “gestione non del tutto propria”, come aveva detto il premier in confusione e in versione scarica-barile. “Giuseppe arranca: colpisce il Nord con le sue accuse e rompe lui per primo la “pax” che auspicava”, leggiamo. Sì, siamo in pieno nel Contevirus”. Ed è questa la linea che già un giorno fa tracciava il Secolo 

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