India, donne sottoposte a umilianti test intimi per accertare capacità

Dozzine di funzionarie indiane stanno in questi giorni affermando di essere state vittime di “esami invasivi” da parte delle autorità locali per accertare se le prime erano “adatte” a lavorare in un ufficio pubblico.

Lo scandalo, riferisce la Bbc, è partito dall’ultima denuncia presentata lo scorso giovedì da un sindacato di impiegate in servizio presso le amministrazioni presenti nella città di Surat, nello Stato del Gujarat.

Alla base della citazione in giudizio avanzata da tale associazione vi sarebbe il fatto che numerose funzionarie del posto, che stavano svolgendo il loro periodo di prova triennale presso un ospedale pubblico cittadino, sarebbero state sottoposte a dei trattamenti degradanti mascherati da test per la valutazione dell’idoneità fisica.

Le dozzine di donne indiane maltrattate, tirocinanti presso il Surat Municipal Institute of Medical Education and Research, sarebbero state infatti, spiega l’emittente britannica, fatte “spogliare”, e avrebbero quindi subito diversi esami invasivi, tra cui le “dita nella vagina” e un test di gravidanza, condotti da dottoresse.

Tali test erano diretti formalmente ad appurare se le funzionarie in prova avevano le condizioni fisiche giuste per svolgere mansioni all’interno dell’ospedale pubblico e, in generale, al servizio delle istituzioni del Paese.

Gli accertamenti clinici in questione, oltre a tali dettagli umilianti, presentavano inoltre, evidenzia la Bbc, la particolarità che erano svolti quasi “all’aperto”, dato che soltanto una tendina teneva separata dall’esterno la sala in cui dozzine di donne venivano esaminate nude.

Il sindacato che ha presentato ultimamente la denuncia ha di conseguenza definito “deplorevole” il trattamento subito dalle aspiranti funzionarie di ruolo.

Lo scandalo che si è abbattuto sulla pubblica amministrazione indiana ha immediatamente indotto le autorità di Surat ad aprire un’inchiesta. Banchhanidhi Pani, rappresentante del governo federale nella città, ha appunto istituito una commissione preposta a indagare sui test ginecologici, effettuati in condizioni inappropriate, cui sarebbero soggette le funzionarie locali.

Un impiegato governativo anonimo, citato dall’organo di informazione d’Oltremanica, ha infine rivelato che in passato, ossia venti anni fa, gli esami diretti ad accertare l’idoneità fisica dei pubblici dipendenti non consistevano affatto nel denudare le donne, nella pratica di inserire le “dita nella vagina” e nei test di gravidanza.

il giornale.it

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