Mostrò vignette su Maometto: uomo decapitato vicino Parigi

È stato ucciso e decapitato per aver osato mostrare in classe le immagini di Maometto pubblicate da “Charlie Hebdo” allo scopo di proporre un dibattito sul tema tra i suoi studenti di un liceo della Île-de-France (Francia).

La vittima è Samuel P., insegnante di storia e geografia presso un istituto scolastico a Conflans-Sainte-Honorine (nel dipartimento degli Yvelines, regione dell’Île-de-France) , ed è proprio all’interno dell’istituto che il corpo della vittima è stato rinvenuto dalle forze dell’ordine dopo le segnalazioni ricevute. Sulla vicenda, come riferito dalla stampa locale, avrebbe aperto le indagini direttamente l’antiterrorismo. Un caso che ha scosso l’opinione pubblica talmente tanto da aver attivato anche lo stesso presidente della Repubblica francese. Emmanuel Macron, infatti, si è recato nella cellula di crisi del ministero dell’Interno di Parigi per seguire gli sviluppi delle indagini, e lo stesso ministro Gerald Darmanin è rientrato d’urgenza in patria dalla visita programmata in Marocco.

Stando a quanto riferito da Le Monde, l’omicidio del professore sarebbe avvenuto durante il pomeriggio di oggi, venerdì 16 ottobre, intorno alle ore 17:30, mentre il suo presunto aggressore, che averebbe poi tentato la fuga, è stato ferito a morte dalla polizia nella vicina città di Eragny, dopo aver cercato di aggredire gli agenti con un coltello stretto in mano al grido di”Allah Akbar”.

Secondo l’emittente televisiva “BfmTv”, di recente i genitori di alcuni alunni avevano protestato per la scelta del professore di accendere un dibattito sulla libertà di espressione mostrando proprio le caricature di Maometto proposte da “Charlie Hebdo”.

Fino a poche ore fa i media avevano diffuso la notizia del fermo del responsabile, parlando di un 48enne di nazionalità algerina, presumibilmente il padre di uno dei giovani, infastidito per l’affronto. Stando, tuttavia, agli ultimi aggiornamenti si sarebbe trattato invece di un 18enne di nazionalità cecena, parente di uno degli studenti dell’istituto in cui insegnava la vittima. L’assassino, come riferito da “Le Parisien”, era in possesso di un coltello da cucina e di un fucile al momento dell’arrivo sul posto dei poliziotti. E sarebbe riuscito addirittura a pubblicare sui social un video in cui mostrava la testa decapitata dell’insegnante ucciso poco prima. Inutile l’assalto finale al grido di “Allah Akbar”: il ceceno sarebbe stato ucciso dai proiettili esplosi dagli agenti, che temevano potesse avere addosso anche una cintura esplosiva.

A commentare la terribile vicenda la leader del partito francese di estrema destra Rassemblement National Marine Le Pen, che ha postato un duro messaggio di condanna sulla propria pagina Twitter. “Un professore decapitato per aver mostrato le caricature di Charlie Hebdo: è il livello di barbarie insostenibile in cui si trova la Francia”, ha dichiarato la politica francese. “L’islamismo ci fa la guerra: dobbiamo cacciarlo con la forza dal nostro paese”.

Intanto, come riportato dal quotidiano “Le Figaro”, il presidente Emmanuel Macron ha raggiunto l’istituto in cui insegnava la vittima. Sempre “Le Figaro” riferisce il contenuto del messaggio lasciato su Twitter dal presunto assassino. Rivolgendosi proprio a Macron, appellato come “il dirigente degli infedeli”, il responsabile ha scritto:”Ho ucciso uno dei tuoi cani dell’inferno”. Del 18enne sappiamo solo che era nato a Mosca, e già da tempo si trovava nel mirino dei servizi segreti francesi. Il giovane frequentava un gruppo di soggetti fra cui si trovava anche un individuo molto pericoloso, conosciuto come un islamista radicale e schedato con la lettera “S”. L’ambasciata russa a Parigi avrebbe inoltre chiesto informazioni sull’omicida.

Secondo ultime indiscrezioni, Samuel P. era stato minacciato dai genitori di alcuni studenti musulamani proprio per la vicenda delle vignette mostrate in classe. Eppure, proprio il padre di uno dei ragazzi di fede islamica ha riferito a “Le Figaro” che l’insegnante era “un uomo simpatico e gentile”. “Mio figlio ha detto che è stato un atto di gentilezza, non di discriminazione”, ha spiegato il genitore, riferendosi alla questione che aveva fatto nascere le polemiche. Per non urtare la sensibilità dei ragazzi musulmani, il professore, che voleva tenere una lezione sulla libertà di espressione, aveva proposto loro di lasciare temporaneamente l’aula.

Anche il periodico satirico “Charlie Hebdo” ha rilasciato una dichiarazione sui propri profili social: “Charlie Hebdo esprime il suo senso di orrore e di rivolta dopo che un insegnante è stato assassinato da un fanatico religioso. Esprimiamo il nostro più profondo sostegno alla sua famiglia, ai suoi cari e a tutti gli insegnanti”, si legge su Twitter. “L’intolleranza ha appena varcato una nuova soglia e non sembra fermarsi davanti a nulla per imporre il suo terrore al nostro Paese. Solo la determinazione del potere politico e la solidarietà di tutti sconfiggeranno questa ideologia fascista. Questo atto immondo è un lutto per la nostra democrazia, ma deve renderci più combattivi che mai per difendere la nostra libertà”.

il giornale.it

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