Salvini e la citofonata, i tunisini smentiscono: «Siamo brave persone, con qualche precedente…»

Monta la polemica, ovviamente da sinistra, per la “citofonata” di Matteo Salvini. E non poteva essere altrimenti: sin dagli anni Sessanta gli estremisti di sinistra erano quelli che, in nome della libertà, consumavano droga. Lui replica prontamente. «Lì non c’era la famigliola: babbo e figlio spacciano droga, ok? Con nome, cognome e indirizzo. Ed è normale che tutti nel quartiere sappiano, e anche le forze dell’ordine sappiano, che in quel palazzo padre e figlio spacciano e questi possano continuare a vendere morte? Abbiamo segnalato all’attenzione di chi di dovere, che agirà di conseguenza, che spacciare droga alla luce del sole significa vendere morte». Lo ha detto a Mattino 5 il leader della Lega Matteo Salvini, a proposito della scelta di citofonare a casa di un presunto spacciatore durante la visita al quartiere Pilastro, a Bologna.

I tunisini smeticono le illazioni di Salvini

Come si ricorderà, durante un blitz a Bologna, nel quartiere periferico del Pilastro, Matteo Salvini, ha citofonato alla casa di una famiglia di origine tunisina accusata, da una residente della zona, di spacciare droga. Tutto è avvenuto in diretta su Facebook, coi nomi delle persone coinvolte ripetuti più volte. A Fanpage.it parla il giovane indicato come presunto spacciatore, che smentisce tutto. “Ho 17 anni, vado a scuola, faccio la vita di qualsiasi altro studente.” “Ho precedenti, ma sono pulito da un bel po’” aggiunge poi suo fratello maggiore, che fra l’altro non vive più nella zona già da tempo.

Matano: potrebbe fare scherzi telefonici…

Il commento più sensato è stato quello dell’ex ministro Maurizio Lupi. “Salvini al citofono col presunto pusher non mi piace. Ma a tutti coloro che si indignano ricordo le ”interviste” al citofono degli inviati di Santoro trasmesse dalla Rai. Salvini è un populista e invece quello era giornalismo democratico e servizio pubblico?”. Lo così su twitter Maurizio Lupi. C’è anche chi si diverte e ironizza. “Dopo il citofono, Salvini potrebbe prendere spunto dai miei vecchi scherzi telefonici”. Così lo youtuber e attore comico Frank Matano commenta su Twitter la citofonata fatta ieri da Matteo Salvini ad un presunto spacciatore tunisino.

Rossi sente la poltrona tremare: è in pericolo la democrazia

La sinistra invece non si diverte. Sentendo tremare la poltrona, il governatore toscano Enrico Rossi commenta al vetriolo. Come sempre, esagerando. “Credo che Salvini sia un pericolo per la democrazia”. Lo ha detto Enrico Rossi, a margine di una tavola rotonda sulle infrastrutture, parlando dell’episodio che ha visto protagonista ieri il leader della Lega a Bologna. “Penso che lui lo sappia – ha aggiunto Rossi – e lo faccia intenzionalmente. Per questo va apertamente combattuto, anche dicendo la verità delle cose. Salvini è un pericolo per la democrazia, e per tutte le persone che pensano che i problemi si debbano risolvere democraticamente, attraverso il confronto e il dialogo, che la ricerca della verità competa alle magistrature che vanno a loro volta rispettate”.

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