A Sanremo c’è la valletta pro-Islam. Diventa un caso la partecipazione di Rula Jebreal

Sanremo all’insegna del politicamente corretto? Sembrerebbe proprio di sì stando a quanto rivela Dagospia. E cioè che il conduttore e direttore artistico del festival al via su Rai1 il 4 febbraio 2020, Amadeus, sta valutando di farsi affiancare sul palco da Rula Jebreal.

Amadeus, secondo Dagospia, avrebbe incontrato la settimana scorsa in un famoso hotel di Milano la giornalista per chiederle di affiancarlo per una sera sul palco dell’Ariston. Lei avrebbe dato la sua disponibilita’. La partecipazione andrà in porto?

Sanremo, gli altri nomi di possibili vallette

Altri nomi in lizza per il ruolo di valletta di cui ha parlato lo stesso Amadeus al Corriere della sera sono quelli di Vanessa Incontrada, la compagna di Cristiano Ronaldo Georgina Rodriguez, Diletta Leotta. E ancora  Simona Ventura, Antonella Clerici e Chiara Ferragni.

Rula Jebreal, professionista dell’antirazzismo, secondo Il Giornale è una “prezzemolina cosmpolita del pensiero unico”. Le polemiche sui social hanno già preso il via. Con Marco Gervasoni che avverte i suoi follower:  “Aspettatevi un Sanremo pro clandestini, pro islam, pro lgbt, pro utero in affitto, pro sardine”. Un festival in piena continuità con quello dell’anno scorso dove il vincitore incoronato fu Mahmood. Ma fu la giuria ad assegnare la discussa vittoria e non il responso popolare.

Giornalista di origine palestinese, naturalizzata italiana, Rula Jebrael si distinse per uno scontro vivace con Nicola Porro, al quale si rivolse chiamandolo “uomo bianco sessista”. In attesa di conferme o smentite ufficiali, il giornalista de La Verità, Daniele Capezzone, ha bocciato l’idea di pagare con soldi pubblici la Jebreal per “spiegarci quanto facciamo schifo”. Critica subito condivisa dal filosofo, fondatore di Vox Italiae, Diego Fusaro.

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