Spuntano anche le sardine nere: gli immigrati sfilano contro lo Stato italiano

Dietro ci sono i centri sociali, davanti gli immigrati che protestano in piazza. Un cocktail che produce un nuovo prodotto politico della sinistra, le sardine nere. Protestano perché non hanno i permessi, i documenti, le sistemazioni adeguate. “Basta parole, vogliamo i documenti” è il cartello che apre il corteo svoltosi questa mattina a Napoli. Pochi, ma rumorosi. Circa duecento migranti, la maggior parte proveniente dall’Africa Occidentale, cavalcano il movimento bolognese. E si  autodefiniscono sardine nere. Oggi i migranti sono scesi  in piazza per chiedere all’ufficio immigrazione della Questura di Napoli “di avviare la procedura per il riconoscimento della protezione internazionale, e lo sblocco delle loro pratiche per ottenere il permesso di soggiorno”. Tra loro, anche bandiere del partitino di sinistra Potere al Popolo. Non proprio dei moderati centristi alla Monti…

La regìa dei centri sociali

“Chi sono le Sardine Nere? Sono tutte quelle sardine che non sono potute scendere nelle piazze italiane di queste ultime settimane, perché considerate diverse dalle altre Sardine”, spiega l’Ex Opg di Napoli lanciando l’iniziativa su facebook.

“Le Sardine Nere sono quelle sardine che hanno attraversato il deserto, sono fuggite ai campi libici e adesso nuotano nel Mare della burocrazia e del razzismo istituzionale. Le Sardine Nere aspettano di avviare da mesi la procedura per il riconoscimento della protezione internazionale, aspettano il loro permesso ancora bloccato negli uffici immigrazione. Da quando è entrato in vigore il Decreto Sicurezza di Matteo Salvini non riescono a convertire la protezione umanitaria in permesso di soggiorno per lavoro”, aggiungono quelli dei centri sociali.

Sardine nere contro Salvini

Il nemico, come sempre, è Matteo Salvini. “Così facendo sono condannate a nuotare silenziosamente dentro a un mare di odio, invisibilità, razzismo e sfruttamento. Ma le Sardine Nere riprenderanno le loro voci e attraverseranno il centro della città nuotando contro le onde degli abusi e dell’indifferenza della questura immigrazione. Vite troppo importanti per rimanere bloccate”. Un grido di battaglia che la sinistra dell’accoglienza illimitata è pronta a raccogliere.

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