Libia: i banditi di al Serraj, l’amico di Italia e Ue, occupano gli impianti dell’Eni. Ma Haftar li caccia via

Libia, non si ferma la guerra. La Noc, la compagnia petrolifera libica, annuncia lo stop alla produzione nel giacimento di El-Feel, operato insieme all’Eni, “a causa dell’attività militare nell’area”. “Ci sono stati raid aerei governativi all’ingresso del giacimento di El-Feel e contro un compound usato dal personale della Noc. Lo ha detto il presidente della compagnia petrolifera, Mustafa Sanalla. Lo staff della Noc è al sicuro, ma non può riprendere le normali attività. La produzione resta ferma fino alla cessazione delle attività militari e al ritiro di tutto il personale militare dall’area di operazioni della Noc”. Stamani – secondo la tv libica Al-Ahrar, ritenuta vicina al governo di concordia nazionale libico di Tripoli – una forza del governo di Tripoli ha preso il controllo dell’impianto petrolifero. Successivamente l’Esercito nazionale libico, al comando del generale Khalifa Haftar, ha sostenuto di aver bombardato il perimetro dell’impianto per colpire le milizie armate del governo di Tripoli.

Haftar bombarda i miliziani di Serraj

Si sono ritirati i gruppi armati – legati al governo di concordia nazionale di Tripoli – che stamani avevano preso il controllo del giacimento di El-Feel. Lo ha sostenuto il portavoce dell’Esercito nazionale libico, Ahmed Al-Mismari,. Secondo Al-Mismari, portavoce delle forze del generale Khalifa Haftar, i “gruppi armati” si sono diretti verso la zona di Tsawah dopo un bombardamento aereo. In precedenza Al-Mismari aveva parlato allo stesso canale di un “attacco aereo contro la forza che questa mattina ha preso il controllo del giacimento di El-Feel” e di “rinforzi militari arrivati nei dintorni del giacimento”. “C’è stato uno scontro diretto con il nemico nel giacimento”. Il portavoce ha aggiunto che l’Esercito nazionale libico “non rinuncerà mai al suo ruolo di proteggere il futuro del popolo libico”.

Libia, il Cremlino se laprende con gli Usa

Intanto il Cremlino se la prende con gli Usa. “Fake news”. Il Cremlino bolla così le dichiarazioni arrivate dagli Stati Uniti sulla Libia, sulle denunciate “interferenze militari” considerate una “minaccia per la stabilità” del Paese. “Si tratta assolutamente di fake news e invitiamo tutti a considerarle come tali”, ha detto il portavoce Dmitry Peskov, citato dall’agenzia Tass in riferimento alle ultime dichiarazioni di David Schenker, vice segretario del Dipartimento di Stato per il Vicino Oriente. “Ci sono molti Paesi che non hanno diritto di parlare della destabilizzazione della Libia dopo quello che hanno fatto perché – ha incalzato Peskov – hanno distrutto questo Paese, hanno violato il diritto internazionale”.

(Foto: Italia coloniale)

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