Del Debbio le suona ai radical chic: “Sul fascismo non mi dovete romper il ca…” (video)

Paolo Del Debbio dà a “Diritto e Rovescio” una lezione che non si dimentica alla sinistra, ai radical chic e a tutti quelli che parlano a sporposito di incitamento all’odio. L’assist per questo intervento toccante e duro durante la sua trasmissione su Rete 4 è spiegato così dal conduttore: “Una deputata del Pd ha detto alle sue colleghe di non venire da me a Diritto e Rovescio, perché io incito all’odio. Hanno fatto le listine di proscrizione. Che si fa con i regimi totalitari”. Non è la prima volta che qualcuno tenta di fare la morale al popolare conduttore. Non è la prima volta che lui restuisce pan per focaccia.

Parte da qui una prima risposta nel merito. “Ma io di questo me ne frego, so che ci sono persone che apprezzano quello che faccio e il mio modo di fare televisione. Sono a posto con la mia coscienza”, argomenta con la consueta sincerità Del Debbio. “Mi preme però sottolineare un altro aspetto – argomenta entrando nella sostanza di un discorso più profondo. “Io sdoganerei fascismo”. E spiega perché, rievocando una vicenda familiare dolorosa: “Sono figlio di un deportato. Mio padre fece domanda per la pensione di guerra, ma morì prima. Conosco quelle vicende, mio padre me ne parlava. So qual è la partegiusta e quale la parte sbagliata. Nessuno me lo deve insegnare. So bene cosa siano i regimi totalitari e i campi di deportati. Sul fascismo cari giovanotti-giovanotte, Pd non Pd, non mi dover rompere il ca… ”.

Ancora: “Dovete trovare una sola cosa che ho detto o ho scritto, dalla quale si possa evincere che io fomenti o sia apologetica nei confronti del fascismo.  Non la troverete. Voi la inventate e poi mi accusate. Esattamente come fanno i regimi totalitari. Continuate pure con le vostre campaggne d’odio. Io vado avanti. Mi fido del buon enso delle persone”. Da applausi. Sinistra colpita e affondata. Tono pacato ma intransigente. Lezione di vita. Prendanbo nota i vari Saviano, Lerner e compagnia.

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