Manovra, possibile aumento delle tariffe autostradali

La nuova manovra del governo giallorosso potrebbe causare il rincaro delle tariffe autostradali.

Un aumento della spesa, va da sé, che graverà interamente sulle spalle dei contribuenti italiani.

A lanciare l’allarme, come sottolinea il quotidiano La Verità, è Massimo Schintu, direttore generale di Aiscat, ovvero l’associazione che riunisce i concessionari autostradali. In particolare, a creare apprensione, è una norma che il Movimento 5 Stelle vorrebbe inserire in manovra: quella che prevede la riduzione all’1% dell’ammortamento finanziario dei beni gratuitamente devolvibili per i concessionari autostradali. In altre parole, stiamo parlando di una possibile stretta fiscale sulle società concessionarie.

Il timore è che l’esecutivo, continuando a spremere in tutti i modi i cittadini per far quadrare i conti – ora anche con gli eventuali rincari autostradali – rischi di paralizzare lo stesso settore autostradale e bloccarne gli investimenti.

Investimenti in calo e prezzi in aumento

La norma colpirebbe le concessionarie autostradali che si affidano agli ammortamenti finanziari per gli investimenti e usufruiscono di un credito d’imposta. Adesso, va presente Schintu, la percentuale di ammortamento annuo è compresa tra il 5% e il 10%, quindi una sua riduzione potrebbe portare a effetti nefasti.

“Se la possibilità di ammortizzare un investimento venisse sensibilmente ridimensionata – ha aggiunto Schintu – ne risentirebbe l’ intero piano finanziario, che è alla base dei finanziamenti bancari, e che è stato redatto sulla base di regole contrattuali”.

Arrivando ad ammortizzare solo l’1% annuo degli investimenti, i concessionari potrebbero smettere di investire perché il business non sarebbe più sostenibile. Di conseguenza, l’unico modo per continuare a garantire la necessaria manutenzione, sarebbe aumentare il pedaggio autostradale.

L’ennesimo rincaro delle tariffe non farà sicuramente piacere agli italiani, che dal 2015 al 2019 hanno dovuto fare i conti un aumento dei prezzi pari al 3,5%. Per fare giusto un esempio, nel 2015 andare da Milano a Genova comportava una spesa di 9,70 euro; la stessa tratta, fatta quattro anni dopo, costa 10,60 euro. Silenzio da parte del ministero delle Infrastrutture, che ha ribadito di star lavorando per ricalcolare le tariffe autostradali in base al piano di investimenti dei concessionari sulle concessioni.

il giornale.it

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