Ecco come proteggersi dalle truffe finanziarie e investire in sicurezza

Potrebbe sembrare incredibile. Eppure, nell’era delle app su smartphone che consentono l’accesso diretto alla propria situazione finanziaria 24 ore al giorno e sette giorni su sette, ci sono ancora persone che consegnano contanti, assegni incompleti o addirittura bonifici in bianco al proprio consulente finanziario

Nel primo caso si tratta di una pratica vietata per legge, negli altri due di imprudenza. In tutti i casi può costare molto caro come conferma l’ultima vicenda che, riportano le cronache di provincia di Cremona, vede coinvolto un consulente del gruppo assicurativo Axa accusato di essere sparito insieme ai 200mila euro teoricamente destinati dai suoi clienti a fondi pensione. Nello specifico Axa Italia fa sapere: «Dalle prime analisi, abbiamo appreso trattarsi di documentazione completamente contraffatta evocante forme assicurative di risparmio».

Diciamo subito che quella del risparmio gestito è una industria con un elevato grado di trasparenza e che si sta evolvendo verso modelli sempre più sicuri per la clientela (gli stessi fondi hanno un patrimonio separato), il sottoscrittore deve però seguire delle regole di buon senso e di sicurezza anche sul fronte dei pagamenti. In caso contrario, il rischio di incorrere in brutte sorprese esiste. Non mancano infatti supposti esperti finanziari che tentano diverse strade «per truffare i clienti», spiega Andrea Missaglia, avvocato civilista e consulente per AltroConsumo: «Si va dalla mancata trasmissione degli strumenti finanziari sottoscritti dai clienti agli istituti che li hanno emessi e di cui i consulenti sono mandatari, a fronte dell’incasso del corrispettivo da parte del promotore. Si passa poi agli ordini di bonifico falsificati grazie al possesso, da parte dei consulenti, dei dati del cliente e della modulistica bancaria; alle richieste di disinvestimento falsificate, anche in questo caso, grazie alla modulistica dell’istituto finanziario di riferimento e dei dati del cliente fino alla gestione truffaldina del patrimonio altrui grazie al possesso delle credenziali bancarie o di moduli firmati in bianco dal cliente».

Per evitare questi problemi, basta però appunto seguire un decalogo semplice. «Un ottimo inizio è controllare la sussistenza dei nominativi dei consulenti negli appositi albi, da cui si evincono anche i mandati ricevuti: nel malcapitato caso di truffe ne risponde, infatti, l’istituto di credito che si è avvalso della collaborazione di tali esperti, almeno fintanto che non comunica e porta a conoscenza del pubblico l’interruzione della collaborazione», prosegue Missaglia.

È inoltre sempre prudente – sottolinea il legale – tenere alta la soglia di attenzione sugli estratti conto, evitare di domiciliarsi presso i propri consulenti, non accontentarsi della documentazione consegnata dall’esperto ma verificare la corretta trasmissione dei contratti di sottoscrizione di polizze, fondi o di altri strumenti alla società che li ha venduti.

«Suggerisco di prestare sempre la massima attenzione agli strumenti di pagamento utilizzati, privilegiando i servizi digitali, molto più difficili da falsificare, rispetto agli altri disponibili sul mercato. Le piattaforme digitali, infatti, consentono una gestione trasparente della propria situazione finanziaria, comoda e sicura», commenta un promotore che preferisce l’anonimato. E «qualora si ricorra invece agli assegni, è bene porre un punto fermo: mai lasciare un assegno incompleto in mani altrui».

Sullo sfondo permane poi il problema che il piccolo risparmiatore si lasci guidare da criteri che potrebbero condurlo fuori rotta: come l’avidità nella ricerca di rendimenti fuori da ogni logica o, magari, scegliere un consulente solamente sulla base di rapporti famigliari o amicali. E proprio a causa del primo fattore, conclude Missaglia, sta emergendo una truffa sempre più comune: quella di finti siti di trading online, spesso con sedi nell’Europa dell’Est, con consulenti fasulli che telefonano promettendo rendimenti stellari a fronte di investimenti solo all’inizio modesti, per poi scappare con un malloppo difficilmente rintracciabile. E, nonostante il meccanismo sia stato più volte raccontato anche dalle cineprese di Hollywood, sono sempre più numerose le persone che cadono vittima di questi raggiri.

il giornale.it

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