Subisce 6 furti in 6 mesi, anziano italiano perde la pazienza e stavolta prende a fucilate 5 ladri

RUBANO. Due colpi di fucile hanno squarciato il silenzio della serata di venerdì nella zona industriale di Rubano. Due colpi esplosi – scrive Il Mattino Di Padova -contro cinque ladri, che senza ritegno stavano caricando su un furgone alcune matasse di rame nel cortile della ditta Bovo srl, che si occupa di impianti elettrici industriali. Sono stati messi in fuga, certo, ma questo non ha impedito loro di portarsi via 1.500 euro di prezioso materiale.

Secondo la ricostruzione dei carabinieri a sparare sarebbe stato il fondatore dell’azienda, Armando Bovo, 83 anni, che li avrebbe sorpresi mentre armeggiavano nel cortile della fabbrica, che è anche il cortile della sua abitazione, nella classica accezione di “casa e bottega” tipica dell’imprenditoria veneta. Un episodio, però, dai contorni ancora tutti da chiarire: affacciarsi a una casa imbracciando un fucile e sparare è vietato per legge, ma non essendoci altre abitazioni nella direzione in cui sarebbero stati esplosi i colpi, Bovo non avrebbe comunque messo in pericolo nessuno e pertanto potrebbe anche evitarsi la denuncia. Sarebbe poi la classica, assurda, situazione in cui la vittima si troverebbe dalla parte del torto. Ma ha o non ha sparato, alla fine? «Non si esce con un’arma, non si spara alla gente», ripete più volte Armando Bovo, sorridendo. Che non nega di tenere, regolarmente denunciate, delle armi in casa. «Sono cacciatore, da sempre» racconta l’imprenditore, che racconta, però, anche dell’esasperazione che prova a essere continuamente bersagliato dai furti: l’ultimo in ordine di tempo giovedì della scorsa settimana, sempre dagli stessi cinque individui, giunti a bordo del medesimo furgone Scudo, di colore bianco. Come lo sa? Sono stati immortalati nelle immagini delle telecamere. «Mi hanno rubato finora trenta quintali di rame», spiega il signor Armando, «riuscendo a entrare tramite un telecomando in grado di aprire il mio cancello. Negli ultimi mesi sono venuti almeno sei volte. Cosa bisogna fare per difendersi?».

Lui la sua fabbrica e la sua casa se le è costruite sessant’anni fa, con lavoro e immensi sacrifici. L’azienda è passata ai figli, ma lui continua a occuparsene e in questi giorni, con i figli via per le vacanze, è rimasto con la moglie a guardia dell’attività. «Ho inserito l’allarme alle 20.30, prima di cenare», continua Bovo, «che è scattato una manciata di minuti prima delle 21. Ho visto cinque individui che caricavano sul furgone il mio materiale». Nonostante si sia affacciato alla finestra e li abbia costretti a fuggire, il carico lo avevano già fatto e si sono portati via parecchio materiale.

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