Milano, alloggi popolari in ostaggio degli abusivi: “Ci occupano case e cantine”

A un tiro di schioppo dalla metro “Lilla” di Segesta, c’è via Bernardo Zamagna, che sbuca in Piazzale Selinunte, centro di quel quadrilatero di fatiscenti case popolari che è ormai diventato il quartiere arabo di Milano, e volto (molto) poco attraente della zona di San Siro.

Qui, al civico 4, da diverso tempo decine di extracomunitari abusivi hanno occupato alcuni appartamenti e le cantine del caseggiato, trasformandole in un vero e proprio dormitorio.

Una situazione critica in una fetta di Milano difficile in cui l’integrazione è pressoché impossibile: via Carlo Dolci, via Paravia, via Civitali e via Ricciarelli delimitano appunto un quadrato in cui proliferano degrado, rifiuti, criminalità e spaccio di droga. I pochi residenti italiani che abbiamo incontrato hanno paura. E anche per timore di subire ritorsioni hanno preferito non comparire in video.

Appena mettiamo piede nel cortile dello stabile, incrociamo degli operai: sono al lavoro per conto dell’Aler, e stanno montando le porte di ferro alle cantine, sgomberate più volte dalle forze dell’ordine meneghine. (Guarda il video)

Case popolari in mano agli abusiviPubblica sul tuo sito

“Io sono veramente disperata: dormono in cantina e lì fanno i loro bisogni. Non si può vivere così. E la sera, mamma mia, ci sono dei giri strani: questa è tutta gente che non lavora…Adesso hanno messo queste nuove porte e speriamo possano migliorare la situazione” ci racconta una signora, visibilmente preoccupata per la sua quotidianità.

Ma la vox populi ci crede poco. Gli altri residenti, italiani e non, che scambiano due parole con noi sono convinti che gli occupanti abusivi riusciranno a sfondare queste porte e a mettere su un losco giro di affari duplicando le chiavi di ingresso alle cantine. Dopo aver buttato giù le barriere, pretenderanno una quota mensile da chi andrà poi a vivere negli scantinati come hanno fatto finora.

“Qui ci vorrebbe un custode armato. Ma poi il problema non sono sole le cantine: lo stesso rischio c’è per i solai e lì le porte vengono giù soffiandoci contro…” si sfoga un signore italiano, residente nella palazzina dal 1993. E in questi 26 anni le cose sono cambiate poco a poco, sempre più in peggio. “È uno schifo, uno schifo…” protesta un altro uomo, lui straniero.

Nel mentre arriva una signora con una busta della spesa: “Un disastro impressionante, allucinante. E se arrivi dopo le 20 sono casini: ci sono gruppetti di ragazzi sparsi un po’ ovunque qui in cortile, che fanno casino e altro…”. E ancora: “Non sono civili, non sanno cos’è l’educazione: mangiano e sporcano ovunque, buttano le cose al suolo e sputano per terra. Una maleducazione incredibile, fin da bambini. E se provi a dirgli qualcosa ti rispondono pure male. Sono nonna e ormai i miei nipotini qui non ce li faccio più venire: io non ho paura perché ho il mio carattere e reagisco, ma so che prima o poi mi può succedere qualcosa”.

il giornale.it

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