A Natale aveva scatenato il panico: attentato terroristico. Oggi la svolta. Grazie a Salvini: espulso!

Durante le celebrazioni della messa di Natale nella chiesa di Maclodio (Brescia) aveva scatenato il panico. A mezzanotte era entrato nella chiesa urlando “Allah Akbar” e altre frasi in arabo.

Il prete era stato costretto per questo a sospendere la funzione. Mohammed Esselham, marocchino di 35 anni, è stato condannato a 1 anno e 2 mesi di carcere con pena sospesa per il reato di resistenza a pubblico ufficiale e il giudice lo ha espulso.

Il via libera all’allontamanento del nostro Paese è stato firmato durante l’udienza per direttissima nella quale l’imputato, un 35enne marocchino, si presentava per rispondere ai reati di resistenza a pubblico ufficiale e turbamento di funzioni religiose.

Se per la seconda imputazione è stata disposta la restituzione degli atti alla procura per un’altra valutazione, Esselham è stato ritenuto colpevole per il primo reato. Inoltre, il giudice ha accolto la richiesta del sostituto procuratore Marzia Aliatis e lo ha espulso.

Ma cos’è successo esattamente la notte dello scorso 24 dicembre? Secondo la ricostruzione degli inquirenti il nordafricano, visibilmente ubriaco, era entrato nella chiesa di Maclodio nel bel mezzo della messa di Natale urlando ripetutamente “Allah Akbar” e altre frasi sconnesse in arabo.

Ma c’è di più. Per intimorire i presenti aveva fatto credere che nella mano dietro la schiena avesse un’arma. In realtà, era a mani nude anche se il suo “scherzo” era stato sufficiente per scatenare il panico.

Ma il marocchino è stato immediatamente fermato grazie all’intervento di alcuni giovani e di un agente di polizia fuori servizio che stava assistendo alla funzione.

Se non ci fosse stato il decreto sicurezza firmato Salvini, probabilmente il marocchino era ancora circolante sul territorio italiano. Vi rendete conto?

Fonte: Il Giornale

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