Toscana, proposta di FdI: “Bevi troppo alcol? Ti paghi l’ambulanza”

Bevi troppi alcolici e sei costretto a chiamare l’ambulanza? Adesso, in Toscana arriva la proposta choc per combattere questa piaga così profonda fra i giovani: “Chi beve troppo, paga“.

Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Paolo Marcheschi propone al Consiglio regionale una misura per cercare di limitare lo sballo delle notti brave toscane, “sballo che ricade sulle spalle degli operatori e delle strutture sanitarie nonché della collettività“.

Alla luce degli sconvolgenti dati emersi dall’indagine Eurispes Enpam, secondo cui in dieci anni l’alcol ha fatto 435mila morti in Italia ed i giovani italiani iniziano a bere ad 11 anni, e del confronto con alcuni direttori dei pronto soccorso regionali e italiani“, Marcheschi ha così volute presentare “alcune proposte choc per limitare i costi che derivano dalla smodata assunzione di alcol“.

Propongo di andare verso un alcol ticket, che necessita però di una normativa nazionale, prevedendo una compartecipazione del costo delle ambulanze così da limitare anche coloro che, abusando dell’alcol, soprattutto nel fine settimana, intasano le sale d’aspetto dei pronto soccorso, con tanto di atteggiamento molesto nei confronti degli operatori sanitari“, ha spiegato il consigliere regionale di Fdi. “L’abuso privato non può diventare un costo collettivo. Vorrei anche dare un aiuto a quei sindaci che quotidianamente tentano di limitare il fenomeno dell’abuso incidendo su minimarket e distributori automatici che aggirano le norme vigenti“.

Si prevede anche una sorta di tariffario: 150 euro per coloro che “hanno un tasso alcolemico superiore ad 1,5 ed usano le ambulanze senza ritegno, come fossero taxi“. Mentre per chi facilita o somministra certe bevande ai minorenni, sono previste multe da 1.000 a 5.000 euro.

IL GIORNALE.IT

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.