Follia Sicilia: i centri per l’impiego assumono direttamente i disoccupati

«Sul reddito di cittadinanza siamo pronti, possiamo farlo partire nei primi tre mesi del 2019» assicura il vicepremier Luigi Di Maio.

La premessa per poter far funzionare il sussidio pubblico grillino è riformare completamente i Centri per l’impiego (Cpi), i vecchi uffici di collocamento che non collocano praticamente nessuno (neppure il 3% di chi fa richiesta, dato Anpal). I Cinque stelle sono convinti di poterli riformare nel giro di tre mesi, una tempistica che sarebbe credibile forse in Svizzera, difficilmente in Italia, considerato lo stato dei 552 Cpi soprattutto nelle aree del paese dove si concentra la disoccupazione, e quindi dove servirebbero di più.

Come la Sicilia, un caso emblematico del malfunzionamento dei centri per l’impiego che secondo il governo dovrebbe risolvere il problema della disoccupazione italiana. In Sicilia in effetti i 33 Cpi sparsi per l’isola sono serviti a creare occupazione, ma solo per quelli che ci lavorano, nel senso che hanno assunto direttamente nuovi dipendenti. Su 1.824 impiegati (organico triplo rispetto alla Lombardia) i centri per l’impiego siciliani hanno un 40% di ex disoccupati a cui hanno trovato un lavoro proprio assumendoli nel centro per l’impiego. Si tratta di persone che non avendo un lavoro sono state inquadrate nell’amministrazione regionale come Lavoratori socialmente utili (Lsu), piazzati nei Centri per l’impiego a partire dal 1996 e alla fine stabilizzati con il profilo di inquadramento più basso. Per questo, come spiega IlSole24Ore, non hanno le competenze necessarie per aiutare altri nella ricerca di lavoro, non solo, non possono erogare servizi diretti agli utenti dei Cpi nè firmare i patti di servizio per evitare il contenzioso. Insomma, quasi la metà degli addetti dei centri per l’impiego siciliani non ha nessuna utilità per la ricerca del lavoro dei disoccupati siciliani. L’unico problema di lavoro che hanno risolto è il proprio.

Una situazione che in Sicilia (patria del parassitismo pubblico e dei bilanci regionali da default) raggiunge livelli record, ma che è simile in tutto il sud. I centri per l’impiego funzionano male ovunque, ma un po’ meglio al nord, dove c’è meno disoccupazione. Malissimo al sud dove invece la percentuale di gente senza lavoro è tripla. Il personale dei Centri per l’impiego, scarsamente qualificato, spesso anziano e con bassa competenza informatica, non è attrezzato per trovare lavoro a chi lo cerca. Però, nel progetto M5s, dovrebbero diventare una macchina capace di sfornare ben tre offerte di lavoro per ogni disoccupato, tra l’altro vicino a casa sua (massimo 80 km). Un’impresa ardua. A meno di non assumerli tutti direttamente nei Cpi, Sicilia docet.

IL GIORNALE.IT

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