L’armata fantasma in Libia

Con l’escalation nel conflitto libico trapelano ulteriori informazioni sulle “armate invisibili” che sono state silenziosamente schierate nel Paese dalla potenze occidentali.

Sarebbero quattro infatti le potenze straniere ad aver schierato nella Libia devastata dai conflitti interni, truppe che operano in segreto per monitorare e difendere gli interessi geostrategici dei principali attori internazionali che hanno ribaltato il regime del colonnello Mu’ammar Gheddafi nel 2011.

Francia e Italia, ma anche, immancabilmente, Stati Uniti e Gran Bretagna. Sull’esteso territorio di un milione e 700mila chilometri quadrati oggi diviso in tre blocchi, a loro volta contesi da differenti milizie e tribù, sono presenti militari italiani nella Tripolitania, forze speciali francesi nella Cirenaica, e forze speciali americane e britanniche – probabilmente appartenenti ai Navy Seal e allo Special Air Service – nell’area di Sirte e nel sud della Libia.

L’Italia, unico attore internazionale ad aver marcato una presenza “ufficiale” sul territorio, possiede sul campo un contingente di 400 militari – personale sanitario e forze d’élites composta da incursori di Marina e incursori paracadutisti – che fanno capo alla nuova missione Miasit: in assistenza e supporto al Governo di Accordo Nazionale presieduto da Fayez Al-Serraj. La missione italiana può contare inoltre sul dispiegamento di 130 mezzi terrestri, mezzi navali e aerei – questi ultimi nell’ambito delle unità del dispositivo aeronavale nazionale Mare Sicuro .

I militari italiani sono impegnati principalmente nell’addestramento delle forze locali e hanno stabilito un ospedale da campo per l’assistenza sanitaria della popolazione locale. Sono in oltre posti a difesa e presidio degli stabilimenti energetici (come quelli dell’Eni) situati nella regione.

Oltre a quella di piccoli team di forze speciali americane e britanniche, la presenza più discussa è quella delle forze speciali francesi – definita ormai un “segreto di Pulcinella” dagli stessa stampa francese. L’ammissione da parte dell’Eliseo riguardo la presenza di suoi militari sul suolo libico è arrivata nel luglio 2016, dopo le rivelazioni pubblicate su Le Monde e in seguito all’innegabile abbattimento di un elicottero dell’esercito del generale Khalifa Haftar, che portava a bordo tre funzionari del servizio segreto francese. “Le forze speciali sono lì per contribuire a garantire che la Francia sia presente ovunque nella lotta contro i terroristi”, aveva dovuto ammettere l’allora portavoce del governo Hollande; mentre oggi tutti si chiedono a che numero di unità sia arrivato il contingente francese che non ha mai lasciato la Libia.

Riguardo la presenza di militari degli Stati Uniti della Gran Bretagna, che non operano in divisa come quelli francesi e si confondere facilmente con i contractors assoldati dalle società internazionali, non si può dire molto. Ma non è un segreto che siano presenti in un territorio che viene regolarmente bombardato dai caccia che decollando dalle portaelicotteri dell’Us Navy che incrociano nel Mediterraneo.

 

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