Manifesto anti-Salvini, Enrico Mentana sputtana Rolling Stone: “C’è il mio nome ma ho detto no”

Enrico Mentana sputtana Rolling Stone. Il direttore del TgLa7 è stato inserito tra i firmatari del “Manifesto anti Salvini” di Rolling Stone. Peccato che Mentana non abbia aderito, anzi ha proprio umiliato via messaggio il direttore della rivista. Lo scrive lui stesso su Facebook. “Quando voglio dire qualcosa, la dico. In prima persona, avendo la fortuna di poterlo fare in tv, e potendolo fare come tutti qui su Fb. Non credo agli appelli o alle prese di posizione perentorie e che servono solo a scopi identitari, o a volte peggio mirano a un po’ di pubblicità gratuita”.

Scrive che la scelta di Rolling Stone è legittima ma non la condivide. “Il giornalismo è fatto di racconto e di confronto delle idee, di attacco alle posizioni ritenute sbagliate, o perfino pericolose. Mai però la scelta di una persona liberamente eletta come bersaglio, come uomo nero”. E qui viene il bello: “Con sorpresa ho trovato il mio nome tra gli aderenti a questa iniziativa (a meno che “Enrico Mentana, giornalista” non sia un omonimo). È un caso di malcostume, trasandatezza, sciatteria? Non so, non ho ancora letto la rivista. So però che il suo direttore mi aveva chiesto l’adesione, e la risposta è stata chiara…”.

Mentana pubblica i messaggi del direttore di Rolling Massimo Coppola che gli chiede un’adesione. Nello scambio definisce “mentecatti” probabilmente gli esponenti del governo. Mentana lo gela con un secco no. Come direbbe Emilio Fede: “Che figura di m…”.

 

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