Conclusi i negoziati per la pace, l’Ue annuncia nuove sanzioni contro la Russia di Putin

Istanbul/Tirana/Mosca – Mentre le delegazioni di Turchia, Stati Uniti e Ucraina si sono incontrate a Istanbul senza risultati concreti, l’Europa si prepara a inasprire la pressione su Mosca. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato a Tirana, in occasione del summit dell’Epc, un nuovo pacchetto di sanzioni che colpirà duramente la Russia.

“Negli ultimi giorni abbiamo assistito al vero credo di Putin”, ha dichiarato von der Leyen, sottolineando come i tentativi di dialogo siano stati vani. “Putin non vuole la pace, quindi dobbiamo aumentare la pressione.” Il nuovo pacchetto punitivo includerà, tra le altre misure, sanzioni per il Nord Stream 1 e 2, l’inclusione di un maggior numero di navi della flotta ombra russa e l’abbassamento del tetto massimo del prezzo del petrolio. Ulteriori restrizioni saranno imposte al settore finanziario russo.

La squadra negoziale russa: tra ideologia e tattica militare

Nel frattempo, Mosca ha riorganizzato la sua squadra negoziale, inviando segnali contrastanti. Se da un lato la composizione del team suggerisce un’apparente volontà di trattare, dall’altro rivela una strategia complessa e forse non orientata a una pace definitiva. Alla guida del team rimane Vladimir Medinsky, figura chiave del “clan ideologico” putiniano, affiancato da figure chiave per i temi più sensibili, come Elena Podobreevskaya, incaricata degli scambi di prigionieri e della questione dei russofoni.

Un segnale inequivocabile della crescente militarizzazione del processo negoziale è la presenza dell’ammiraglio Igor Kostiukov, a capo del GRU, per l’intelligence, e del generale Alexander Zorin, veterano dei colloqui di Minsk e della guerra in Siria, per la mediazione tra vertici militari e negoziatori. Quest’ultimo, con il suo coinvolgimento nella resa dell’Azovstal di Mariupol, assume un ruolo cruciale. Nonostante questo assetto, la delegazione russa non avrebbe pieni poteri negoziali, suggerendo un interesse per risultati tattici o per tastare il terreno in attesa di nuovi equilibri geopolitici.

Doppio binario: Mosca prepara la trattativa con gli Stati Uniti

Mosca sembra muoversi su due binari. Parallelamente alla squadra negoziale con l’Ucraina, si starebbe preparando una seconda squadra, destinata a trattare direttamente con gli Stati Uniti, qualora Washington decidesse di entrare direttamente nel dialogo. In questo secondo gruppo spiccano nomi noti come il ministro degli Esteri Sergey Lavrov, il consigliere presidenziale Yuri Ushakov e Kirill Dmitriev. Putin, tuttavia, sembrerebbe ignorare completamente le aperture di Zelensky, mostrando una potenziale apertura solo in caso di segnale da parte di Donald Trump.

La macchina bellica non si ferma

A rafforzare il messaggio contraddittorio di Mosca, in cui la diplomazia si intreccia con la preparazione al conflitto, è arrivato anche il decreto di rinnovo del piano di difesa nazionale fino al 2027, firmato ieri da Putin. L’esonero del generale Oleg Salyukov, responsabile delle forze terrestri, indica che, mentre si parla di tregua, la macchina bellica russa continua a muoversi a pieno ritmo. La situazione rimane dunque estremamente fluida, con l’Europa pronta a intensificare le sanzioni e la Russia che sembra giocare su più tavoli, tra negoziati tattici e preparazione al conflitto.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.