“Cosa ho trovato a casa mia”. Denise Pipitone, l’annuncio choc della mamma Piera Maggio

A settembre saranno 20 anni esatti dalla scomparsa di Denise Pipitone, per tutto questo tempo mamma Piera Maggio non ha smesso di cercarla. Ha lanciato appelli, ha inseguito piste anche quando portavano ad un vicolo cieco, ha coltivato la speranza di trovare in vita la figlia. Una verità che, e sono in tanti a pensarlo, arriverà solo quando cadrà il muro di omertà che si è alzato intorno al caso che, a distanza di venti anni, si arricchisce di nuovi particolari. A fornire l’ultimo, oggi 6 maggio, è stata proprio Piera Maggio.

La mamma di Denise ha pubblicato un post su Facebook in cui, a corredo di una foto chiede: “Sapete cosa sono? Scrivetelo nei commenti, vediamo chi indovina”. Poi è la stessa Piera Maggio a dare le risposta: “Ritrovate dopo 20 anni, a meno che qualcuno non le abbia collocate nel tempo violando il nostro stabile. Erano correttamente funzionanti perché collegate alla rete elettrica”.

Denise Pipitone, Piera Maggio trova 2 microspie in casa

E ancora si legge ancora nel lungo post: “Adesso chiederemo alle autorità se sono beni dello Stato oppure di privati. Ovviamente non sappiamo se ce ne sono ancora delle altre e, a dire il vero, non abbiamo mai avuto questa curiosità perché non avevamo niente da nascondere. La scoperta è avvenuta adesso per via di manutenzione”.

“Ci chiediamo se durante un’indagine dove vengono collocate determinate apparecchiature negli ambienti privati delle persone, non sia il caso a fine indagine di recuperare le tecnologie, presumibilmente anche costose, di cui si sono avvalsi coloro che hanno condotto le indagini? Se sono apparecchiature dello Stato, pensate che adesso dovremmo chiedere il risarcimento di 20 anni di appropriazione della nostra rete elettrica?”.

Nella casa di Piera Maggio sono state trovate due microspie. “Piera che io sappia se sono ancora collegate non sono di 20 anni fa, perché quando smettono di indagare le staccano”, si legge nei commenti. E la risposta di Piera: “Va bene, adesso ovviamente magari diranno che non erano collegate con la sala d’ascolto. In verità, chi lo dà per certo considerando tutti gli avvenimenti insoliti accaduti nel tempo?”. Per ora nessun commento, ma pare che avvocati e procura siano già stati avvisati.

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