Chiara Lindl, a sette mesi dalla sua scomparsa arriva finalmente la svolta

La famiglia di Chiara Lindl non molla e spera di arrivare alla verità. Le ricerche della giovane continueranno, nella speranza di ritrovare il corpo della giovane. Tra pochi giorni, una squadra speciale di soccorritori proveniente dalla Germania raggiungerà il lago d’Iseo per cercare la ragazza.

Chiara Lindl, 20 anni che è scomparsa nel Sebino il Primo settembre dello scorso anno. Insieme alla sorella e a sei amici, la giovane si trovava su un motoscafo, di proprietà del padre di uno dei ragazzi. Il gruppo stava festeggiando un compleanno ma l’occasione gioiosa si è trasformata in un evento drammatico.

ricerche di Chiara lindl, lago d'iseo

Secondo quanto hanno raccontato i testimoni, la tragedia è stata causata da una manovra rischiosa. Una ragazza a bordo del motoscafo aveva utilizzato il mezzo con poca prudenza, facendo cadere Chiara in acqua.

Finora, le ricerche durate ben sette mesi sono state condotte dal Gruppo Volontari del Garda. Il gruppo si è servito dell’aiuto di elicotteri, imbarcazioni, sommozzatori, sonar e telecamere. Purtroppo, finora non c’è stato alcun successo. Le profondità del lago di Iseo, molto irregolari, possono raggiungere anche i 200 metri. In arrivo, per queste complicate ricerche, anche l’associazione Technische Hundestaffel e.V., un gruppo di volontari tedeschi specializzati nell’uso di cani per la ricerca in acqua.

ricerche di Chiara lindl, lago d'iseo

Chiara Lindl, originaria della Germania, si trovava in Italia per le vacanze. Aveva lasciato il campeggio in cui alloggiava per partecipare alla festa di compleanno di un’amica. L’escursione in motoscafo tra Pisogne e Lovere è stata fatale e la giovane è scomparsa tra le acque del lago lombardo.

Non appena gli amici si sono resi conto che la ragazza era scomparsa, hanno dato l’allarme e i soccorritori hanno avviato in pochi minuti le ricerche. Il corpo di Chiara Lindl, però, non è stato ritrovato nei giorni successivi, e per mesi, fino ad adesso. Probabilmente le forti correnti hanno portato il corpo lontano. Forse è rimasto bloccato nel fondale, dove è davvero difficile la sua localizzazione, anche con avanzate tecnologie.

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