“Garibaldi non cambierà mai”. Grande Fratello, Beatrice richiamata all’ordine: ci ha provato in tutti i modi

Grande Fratello, si avvicina il giorno della finale e Giuseppe Garibaldi si prepara per la nuova vita dopo il reality. Il concorrente calabrese ha già annunciato che non intende assolutamente lasciare il suo posto di lavoro come collaboratore scolastico, ma allo stesso tempo ha rivelato che gli piacerebbe fare qualche esperienza nel mondo dello spettacolo.

Garibaldi sta approfittando di questi ultimi giorni all’interno della casa per capire come sfondare nel mondo dello spettacolo. A dargli una mano c’è l’amica Beatrice Luzzi, che da attrice affermata sta dando a Giuseppe una serie di consigli utili per avvicinarsi a questa realtà assolutamente nuova per lui. Giuseppe si è messo subito a studiare.

Grande Fratello, cosa sta succedendo tra Garibaldi e Beatrice verso la finale

Il gieffino ha confidato nei giorni scorsi all’ex volto di Vivere di avere un sogno una volta uscito dalla casa: presentare Striscia la Notizia. Beatrice è rimasta un po’ perplessa lì per lì. Forse un passo più lungo della gamba per lui. Che però ritiene di avere le carte in regola per il ruolo di conduttore del tiggì satirico: la simpatia.

Un altro campo nel quale Giuseppe vorrebbe misurarsi è quello di ambasciatore della sua Regione, la Calabria. Anche questo è un segreto rivelato a Beatrice nei giorni scorsi mentre giocavano a carte. Bea allora ha sottoposto il suo compagno di viaggio a una sorta di piccolo test: “Dimmi cosa sai della cultura della tua regione?”. Ma Garibaldi non è apparso ferratissimo. “Va bene, ci sono comunque altri settori che potrei rappresentare al di là della cultura”, ha esclamato.

Sia in un caso che nell’altro, come ogni lavoro nel mondo dello spettacolo o di rappresentanza, è richiesta una dizione perfetta. Per questo Giuseppe ha iniziato una serie di lezioni di dizione con Bea per sistemare la pronuncia delle parole. Ogni regione infatti ha le sue particolare inflessioni: è la bellezza dell’Italia. Nei dialetti ci sono alcune lettere più marcate di altre. Dalla Valle d’Aosta alla Sicilia. Nel dialetto calabrese, ad esempio, si sente molto la “T”.

“La vostra T ha un suono bellissimo, ma ci mettete un suono, c’è tipo una acca”, afferma Beatrice. Giuseppe come un bravo scolaro allora ripete una frase più volte: “Non lo senti?”, cercando di smussare il suono. Proprio come si fa a lezione di dizione. L’inquilino si dimostra voglioso di imparare. I risultati non sono proprio eccellenti. Beatrice allora gli chiede di ascoltarlo per sentire bene la sua pronuncia e quindi ripetere di nuovo. Il siparietto tra i due va avanti per qualche minuto, finché Beatrice non si alza un po’ rassegnata e lascia Giuseppe alle sue esercitazioni di dizione.

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