“È un orrore”. Choc sul Grande Fratello, dopo sei mesi per il reality è la mazzata più grande

Grande Fratello stroncato dalla critica. Mai come quest’anno il reality condotto da Alfonso Signorini è stato oggetto di attacchi e critiche pesanti. E non solo da parte del pubblico. La mancanza di dinamiche, di originalità, la sensazione di dejavù e di assistere alle stesse identiche situazioni a ripetizione sono state notate da più parti. Ora a scagliarsi contro il programma è Aldo Grasso, firma del Corriere della Sera.

Il critico ha analizzato diversi aspetti del reality come la durata, considerata eccessiva e i ‘contenuti’ che per forza di cose sono condizionati. “Sei mesi sono una follia – scrive – sei mesi rinchiusi nella Casa del “Grande Fratello” a discutere, litigare, intrecciare e disfare storie, sei mesi a progettare ‘percorsi’, a leccarsi ‘ferite’, a chiedere ‘scusa’! In sei mesi il già povero lessico degli inquilini superstiti si è ancora di più impoverito, sfiancato dalla convivenza forzata e dall’esasperazione”.

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Grande Fratello, cosa sei diventato? La mancanza di autenticità e tanto altro

Aldo Grasso sottolinea poi altre cose che non vanno. Cosa è diventato il Grande Fratello? “Non si capisce più cosa sia diventato il Grande Fratello – scrive – se un esperimento per trasformare gli umani in topi da laboratorio o una ‘filosofia di vita’, senza obbligo di riflessione, senza doversi preoccupare di salvare il mondo o, ancora, una sottile perversione circa il guardare, includendo chi guarda in ciò che guarda. Chi guarda da fuori finisce per diventare un ospite della Casa?”.

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C’è poi chi sottolinea come nel corso degli anni il GF abbia perso quella autenticità che ha caratterizzato le prime edizioni. Chi entra nella Casa pare avere un solo obiettivo: fare successo e lavorare in tv. Grasso aggiunge: “Questa edizione era nata all’insegna della lotta contro il trash che il campione del perbenismo televisivo don Alfonso Signorini, insieme con la sua compagna di viaggio, la ‘contessa’ (è aristocratica vero?) Cesara Buonamici, avrebbero dovuto affrontare a spada tratta. La lotta dev’essere stata così apprezzata che dopo l’esperienza quasi silente di opinionista, Buonamici diventerà nientemeno che ‘direttore ad personam’, qualunque cosa voglia dire, del Tg5″.

La conclusione non può che essere lapidaria: “L’esperimento del ‘Grande Fratello‘, ormai sgangherato laboratorio dell’errore e dell’orrore, ci dice che la normalità ha preso il posto della norma, che l’ombra (simulacro o inconsistenza, non importa) sta sostituendo l’uomo reale, che la credulità è l’ultima religione di questo regno delle ombre”.

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