Deputato pistolero, la vittima non ci sta: “Io sono un operaio, lui un politico”

“Io sono un semplice operaio e lui è un politico” così Luca Campana ha motivato la denuncia presentata nei confronti del deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo. Il 31enne ha poi dichiarato: “Poteva andare molto peggio” sottolineando che “alla festa c’erano dei bambini”.

Il 31enne ferito dal colpo della pistola sparato dal politico vercellese, è stato ascoltato per oltre tre ore dal sostituto procuratore Paola Francesca Ranieri.

Il giovane è giunto in tribunale aiutato dalle stampelle e ha subito dichiarato di essere molto irritato delle voci forse fatte circolare da Pozzolo sul fatto che potrebbe essersi ferito da solo raccogliendo la pistola da terra. Una teoria già prontamente smentita al suo avvocato Marco Romanello. Per il resto la ricostruzione di Campana non è mutata quindi a sparare secondo lui è stato Pozzolo.

Ancora non sono stati effettuati i test dello stub sui rilievi fatti la sera di Capodanno su mani e abiti del deputato, si aspetta infatti che lui nomini un suo consulente di parte.

La testimonianza dei presenti

Non l’ha puntata contro nessuno, l’aveva in mano e probabilmente è partito il colpo. Involontariamente di sicuro sì, ma questo colpo è partito”, racconta uno dei presenti. Che, come gli altri, non si capacita del fatto che Pozzolo abbia tirato fuori di tasca la pistola. “Non riusciamo a capire, non c’era nessun motivo – afferma -. Era l’una e mezza e fino a quel momento nessuno di noi aveva esploso nemmeno un botto. Siamo contrari, c’erano dei bambini e anche degli animali domestici. Questa persona peraltro non era nemmeno invitata alla festa, è passata di lì giusto per fare gli auguri”, spiegano le testimonianze. Un’altra testimonianza raccolta dalla Stampa riporta le parole che Pozzolo avrebbe pronunciato quella sera: “Sono rovinato“.

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