Scossa di terremoto a L’Aquila, paura e gente in strada

Trema L’Aquila. E la menta va subito al devastante terremoto del 2009. La scossa distruttiva si verificò il 6 aprile alle ore 3:32. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia registrò un sisma di magnitudo momento 6,3 Mw. Secondo la scala di magnitudo locale (la cosiddetta scala Richter, poco adatta a descrivere sismi di questo tipo) il valore registrato dai sismografi fu di 5.9 ML risultando così un sisma di moderata intensità rispetto ai valori massimi reali raggiungibili da tale scala sismica.

In termini di scala Mercalli di misurazione dei danni, la stima iniziale dell’INGV fu tra l’ottavo e il nono grado. Vi fu una certa confusione sul valore della magnitudo, sia per l’uso di scale di magnitudo diverse, sia per poca chiarezza nella loro presentazione. Ad esempio, una sezione del sito Internet dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) riporta una registrazione di una magnitudo locale 6.2 mentre in altre sezioni fu presente per circa un anno il dato 5.8 Ml.

Terremoto a L’Aquila, 2 scosse di magnitudo 3.6 e 3.7

Oggi due scosse di terremoto sono state registrate dall’Ingv nella zona de L’Aquila. Si legge come: “La prima scossa, di magnitudo 3.6 e a una profondità di 12,8 km, è stata avvertita alle 17:52; la seconda, di magnitudo 3.7 e a una profondità di 9,5 km, alle 17:53. Gli epicentri sono stati localizzati rispettivamente a 3 km sud-ovest dal capoluogo abruzzese e a 3 km nord-est da Lucoli (L’Aquila).

Diverse persone hanno lasciato case e uffici per fuggire in strada. Scrive TgCom come: “Nelle periferie e nelle frazioni ovest del capoluogo alcune persone sono uscite per strada, ma i due terremoti sono stati avvertiti distintamente anche nella zona est e nel centro storico. Numerosi i commenti sui social network”.

A seguito delle due scosse di terremoto che hanno coinvolto il territorio aquilano, il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, si è immediatamente messo in contatto con il direttore della Protezione Civile, Mauro Casinghini, e la sala operativa dell’Aquila, per monitorare la situazione. Dalla prima ricognizione non risultano danni, né segnalazioni di pericolo.

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