Catania, investita e uccisa a 18 anni da uno scooter e da un’auto: la denuncia dei cittadini

Dramma a Catania nelle scorse ore: una ragazza di 18 anni è morta investita poco lontano dal Policlinico, in viale Andrea Doria a CataniaChiara Adorno, studentessa di scienze biologiche originaria di Solarino, a quanto pare stava attraversando la strada quando è stata investita. Non si conosce ancora l’identità della 18enne che stanotte, insieme al suo fidanzato, ha attraversato le strisce pedonali ed è stata travolta in pieno. Sono subito arrivati soccorsi dal policlinico ma per la ragazza non c’è stato niente da fare, mentre non si conoscono le condizioni del ragazzo. La polizia municipale etnea sta cercando di ricostruire la dinamica dell’incidente: a quanto pare i due sono stati investiti prima da uno scooter e poi lei è stata falciata via da un’auto. Quando sono arrivati hanno proceduto con gli opportuni rilievi: gli occhiali della ragazza si trovavano ancora sulle strisce pedonali.

Catania, dramma circonvallazione, la denuncia: “Porre fine a queste follie”

Il dramma solleva ancora una volta il problema della pericolosità della circonvallazione catanese, dove spesso capitano incidenti anche mortali. Queste le parole della pagina facebook Lungomare Liberato, che ha pubblicato le foto dell’incidente: ” Noi ripetiamo da una vita che servono interventi fisici per rallentare la velocità dei veicoli, ma invece sono stati eliminati anche i lievi rialzi con il conseguente aumento della velocità e della pericolosità di un simile attraversamento. È stato anche eliminato il sovrappasso pedonale un tempo presente ed hanno realizzato un costosissimo sottopasso vietato ai pedoni! Chiediamo quindi ancora una volta al Comune di Catania di porre fine a queste follie e di mettere in sicurezza gli attraversamenti pedonali della circonvallazione realizzando anche dei sottopassi e sovrappassi pedonali utilizzabili anche da disabili e ciclisti ovvero senza scale. Ci stringiamo al dolore dei famigliari e degli amici della ragazza uccisa. Simili tragedie non si devono più verificare!”

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