“MATTEO MESSINA DENARO E GIORGIO NAPOLITANO ERANO FRATELLI, PREGO PER ENTRAMBI” 

In queste ore il nostro Paese piange la scomparsa di una grandissima personalità, ovvero Giorgio Napolitano, ex Presidente della Repubblica. Un uomo di un carisma straordinario, che ha dato tantissimo al nostro Paese. Napolitano si è spento dopo una grave patologia.

Ad essere sempre al suo fianco la moglie Clio, assieme a tutti i famigliari. Ma come si sa quasi nelle stesse ore in cui Napolitano lasciava questo mondo, le condizioni di un’altra persona, ovvero Matteo Messina Denaro, si aggravavano sempre di più fino a quando nella giornata del 25 settembre è spirato anche lui.

Messina Denaro è un’altra persona che, purtroppo, non ha bisogno di presentazioni. Boss indiscusso di Cosa Nostra, il “padrino” di Castelvetrano, è stato uno dei latitanti più ricercati del mondo. La sua latitanza è durata per ben 30 anni. Negli scorsi mesi era stato condotto in casa circondariale da parte dei carabinieri del Ros.

Denaro è stato trovato in una clinica vicino Castelvetrano dove si recava ogni settimana sotto il falso nome di Andrea Bonafede per curare una neoplasia al colon ormai arrivata allo stato terminale. In casa circondariale a L’Aquila Messina Denaro ha ricevuto tutte le cure del caso, ma le sue condizioni peggioravano di giorno in giorno.

L’Italia si è trovata così a dire addio a due personalità che comunque hanno segnato la storia del nostro Paese. La scomparsa di Messina Denaro getta sicuramente la parola fine ad un’epoca oscura per il nostro Paese.

Nella prossima pagina andremo a vedere che parole sono state usate per loro due.

Messina Denaro è ritenuto responsabile dei maggiori episodi di cronaca che hanno destato sgomento nel nostro Paese. Mandante di numerosi delitti, è ritenuto anche responsabile della scomparsa del piccolo Giuseppe Di Matteo, il bambino a cui fu tolta la vita e poi sciolto in una soluzione acida.

Il misfatto ebbe risonanza in tutto il mondo in quanto si voleva impedire che il padre del bambino, Santino Di Matteo, collaboratore di giustizia, collaborasse con gli investigatori. In queste ore a Castelvetrano si respira davvero un’aria pesante, una cittadina che non vuole essere più accostata al nome di Messina Denaro, anche se c’è chi ancora è un suo fedelissimo.

Il sacerdote di Mazara del Vallo, don Giuseppe Alcamo, ha proferito delle parole molto importanti su Messina Denaro e anche su Giorgio Napolitano, deceduti a pochissime ore di distanza uno dall’altro.

“Per me Giorgio e Matteo sono entrambi fratelli per cui pregare” – così ha detto il sacerdote non facendo alcuna distinzione dei ruoli che i due hanno avuto nella vita. Il sacerdote ha ricordato entrambi nelle celebrazione eucaristica del 26 settembre.

“Il primo si è donato alla politica, ha servito lo Stato italiano in tanti, tantissimi ambiti e per lungo tempo, fino ad arrivare a essere garante della Costituzione e della Libertà, da Presidente della Repubblica. Gli siamo grati per tutto quello che di buono ha fatto per il bene comune. Il secondo si è donato al malaffare  è stato un pericoloso uomo che ha procurato sofferenza al punto da essere identificato con tutti i mali che affliggono la Sicilia e l’Italia. Non possiamo essergli grati, assolutamente no”– così ha continuato poi il religioso.

“Nella fede, credo fermamente che entrambi si sono presentati al cospetto di Dio, per rendere ragione del loro operato e delle loro scelte, delle loro azioni e delle loro motivazioni, per chiedere misericordia e perdono.Mentre, noi siamo portati, in base al proprio punto di vista, a santificare l’uno e condannare l’altro o viceversa, davanti a Dio non ci saranno santificazioni o condanne facili e sommarie” – così ha aggiunto infine don Alcamo.

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