“L’ha uccisa così”. Saman Abbas, la scoperta sullo zio della 18enne pakistana

Nuovi macabri dettagli sull’omicidio di Saman Abbas da parte dei suoi parenti. A riferirli è il compagno di cella dello zio della 18enne pachistana scomparsa a Novellara nell’aprile del 2021. Per il suo omicidio sono stati accusati i genitori, uno zio e due cugini. Tutto è partito dal rifiuto da parte del padre e della madre di accettare la relazione con l’allora ragazzo Saqib Ayub. Per lei infatti era già stato combinato il matrimonio con un cugino di 10 anni più grande.

Ora si scopre che all’omicidio della ragazza sarebbero stati presenti tutti e cinque i parenti imputati. In particolare i due cugini l’avrebbero tenuta ferma mentre lo zio le avrebbe spezzato il collo. Questo almeno è quanto sostengono due detenuti nordafricani che hanno raccontato tutto agli investigatori a inizio settembre. I due dovranno ripetere questa ricostruzione nel processo in corso a Reggio Emilia. Uno di loro ha riportato quanto gli avrebbe confidato lo zio di Saman, Danish Hasnain, in carcere. Il secondo, invece, ha dichiarato di aver avuto questa versione dal primo detenuto.

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Il ruolo dei genitori e l’ipotesi dell’accordo economico

Le versioni dei detenuti, però, differiscono. Secondo uno lo zio ha riferito che anche il padre, Shabbar Abbas, avrebbe tenuto ferma la figlia a pancia in giù, mentre fumava, e la madre guardava. L’altro, invece, sostiene che era la madre a tenere ferma la figlia, mentre il padre avrebbe solo assistito. Quest’ultimo ha riportato anche quali sarebbero state le ultime parole di Saman Abbas.

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Secondo il racconto del secondo detenuto, quello che avrebbe avuto le confidenze di Danish, la ragazza avrebbe cercato di salvarsi. Una volta ritrovatasi da sola coi familiari Saman probabilmente comprese quale sarebbe stato il suo destino. A quel punto avrebbe affermato di essere disponibile ad andare in Pakistan e di accettare il matrimonio combinato con il cugino.

Il compagno di cella dello zio di Saman Abbas avrebbe inoltre rivelato un possibile ulteriore movente dell’omicidio. Secondo il racconto dell’uomo al procuratore Calogero Paci sembra che Shabbar Abbas, papà della vittima, avesse un accordo economico con il cugino in patria del valore di 15mila euro. Insieme i parenti hanno scavato la buca dove hanno sepolto il corpo della 18enne fino a quando il 18 novembre 2022 Danish ha indicato agli investigatori dove si trovava il cadavere, in un casolare vicino alla casa di famiglia. La procura in aula ha chiesto che lo zio, i due cugini e il padre restino in carcere fino alla sentenza. L’unica latitante al momento è la madre.

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