CONO GELATO DA 70 EURO IN ITALIA, IL SUO SEGRETO 

Dai gusti tradizionali a quelli con frutta di stagione, sino a sperimentazioni sempre più innovative,  come il gusto all’insalata, il gelato tradizionale è, indubbiamente, l’indiscusso protagonista dell’estate 2023, soddisfando anche i palati più esigenti. Ce n’è per tutti, per gli amanti della sperimentazione e per i tradizionalisti.

Il gelato offre refrigerio dalla calura estiva, essendo una piacevole pausa , conciliante, eppure anche questo pare aver subito l’effetto dell’inflazione che continua ad aumentare, non conoscendo battute d’arresto. Che la crisi economica in corso abbia toccato anche il gelato, è cosa nota.

Le gelaterie artigianali in tutto il mondo sono circa 100.000 e, per evitare di incappare in truffe (esistono anche da questo punto di vista), gli esperti offrono dei preziosi consigli. Tra questi il prestare attenzione al colore che non deve essere troppo intenso, oltre al sapore che non deve essere troppo marcato, proprio a causa degli aromi aggiunti.

Non mancano consigli anche sul fare attenzione al libro o alla tabella degli ingredienti “che ogni gelateria deve esporre obbligatoriamente. Consigli a parte, c’è una notizia che sta rimbalzando sui siti nazionali e che, ovviamente, ha dato il via ad un dibattito davvero forte, con una miriade di riflessioni a riguardo.

Si parla di un cono gelato da 70 euro nella nostra bella Italia. Uno scherzo? No, assolutamente vero. Vediamo dove lo si può acquistare e per quale motivo costa così tanto, nella seconda pagina del nostro articolo.

La notizia ha lasciato alcuni lettori basiti, altri , invece, perfettamente d’accordo con il proprietario di una gelateria, il Mokambo, a Ruvo di puglia, nel Barese dove i food blogger e gli influencer di Puglia sfidano a non provare il cono gelato da 70 euro, descrivendolo una vera e propria «esperienza gastronomica». La storia di Gelateria Mokambo inizia nel 1910, quando Luigi Marseglia, garzone prima, poi capo di pasticceria del Caffè Gambrinus di Napoli, si trasferisce a Ruvo di Puglia, per seguire la sua sposa pugliese.

Per fare lo Scettro del Re servono latte appena munto (proveniente dalla zona di Altamura, più precisamente dall’Azienda Agricola Santa Maria dell’Assunta, nel Parco nazionale dell’Alta Murgia), uova, zucchero e, naturalmente, lo zafferano, quello più pregiato al mondo, proveniente da Mashhad, città dell’Iran, .

Per assaggiarlo, bisogna prenotare il gusto con tre giorni di anticipo, necessari per organizzare la lavorazione, dall’infusione alla mantecazione. Vincenzo Paparella, 38 anni, marketing manager del locale., spiega che, dopo aver farcito il fondo della cialda con panna e tre Pistacchi di Bronte DOP, viene aggiunto il gelato e un velo di panna fresca.

Non sarebbe un vero scettro regale senza un po’ di metallo prezioso: infatti, chiude la composizione un foglio di oro alimentare e qualche scaglia di zucchero caramellato. Lo Scettro del Re costa 70 euro a cono, lo si può acquistare solo su ordinazione e per un minimo di due coni. Un’intera vaschetta da mezzo chilo costa tra i 450 e i 500 euro.

Per i gelati «normali», invece, a Mokambo il costo è di 5 euro. “Lo scorso anno, prima della guerra degli scontrini, abbiamo portato il gelato da 4 a 5 euro. La gente non si è lamentata, perché conosce la qualità del nostro prodotto”, ha dichiarato Vincenzo, come dimostrano decine di clienti che da ogni angolo d’Italia si muove per raggiungere questo angolo della Puglia. E voi, conoscevate della sua esistenza?

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.