“È qui”. Kataleya, la telefonata del nonno al papà: “Ecco perché hanno preso lei”

Kata è qui”, colpo di scena sulla sparizione della piccola di origine peruviana scomparsa da Firenze. Sono passati 2 mesi dalla scomparsa della piccola dall’ex hotel Astor, da tempo occupato e al centro di un ingente racket di affitti illegali. Il colpo di scena però arriva da lontano, dal nonno della piccola Kata. Andiamo con ordine però e facciamo chiarezza su questa ingarbugliata vicenda. Secondo gli inquirenti infatti (da tempo lo dicono senza però avere mai avuto conferme) la piccola potrebbe non essere più su suolo italiano.

Per tanto tempo e forse ancora oggi, si sospetta sopratutto una sorta di “vendetta” o “ricatto” ai danni dei familiari. Ed ecco che il nonno paterno, detenuto in carcere in Perù, avrebbe telefonato al figlio e gli avrebbe detto: “È già qui in Perù, ci penso io. Sta bene, l’hanno rapita per errore”. A riportare la vicenda è Repubblica.

“È qui”. Kataleya, il nonno telefona al papà: “Ci penso io”. Poi svela: “Ecco perché l'hanno presa”

“Kata è qui”, colpo di scena sulla sparizione della piccola

Si tratta, quella tra il nonno e il padre di Kata, di una conversazione già affiorata nelle scorse settimane (lo stesso padre di Kata ne aveva parlato con i militari), ma di cui ora si conoscono altri particolari. A questo punto gli inquirenti hanno voluto saperne di più e hanno deciso di aprire una indagine parallela. Sembra quindi che le forze dell’orine italiane abbiano trovato contatti in quelle dei colleghi oltreoceano.

“È qui”. Kataleya, il nonno telefona al papà: “Ci penso io”. Poi svela: “Ecco perché l'hanno presa”

Chiaramente, che la bambina si trovi nel Paese sudamericano è solo un’ipotesi oltre che una speranza. Si continua quindi a scavare nella famiglia della piccola scomparsa: solo nei giorni scorsi, su mandato della pm della Dda Christine Von Borries e del pm Giuseppe Ledda, sono stati sequestrati i cellulari al padre, alla madre e ad altri cinque familiari. Tuttavia nessuno di loro risulta indagato per la scomparsa.

E neanche lo zio materno e al boss Carlos, entrambi finiti in manette per il tentato omicidio di un ecuadoregno (fatto accaduto all’ex Astor lo scorso 28 maggio) ma perquisiti anche nel filone sul presunto rapimento della bambina. “Sento che mia figlia è ancora viva – ha detto nei giorni scorsi la mamma di Kata – e chiedo di farci sapere perché hanno preso nostra figlia”.

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