“Lo hanno trovato morto”. Orrore sul corpo di Bartolomeo: era scomparso poche ore prima

Dramma a Mattinata in provincia di Foggia, trovato in un campo il corpo del 28enne Bartolomeo Lapomarda. La sua scomparsa denunciata nel pomeriggio dopo che i famigliari, allarmati dal non vederlo tornare, avevano allertato le autorità e i carabinieri. Sembra siano stati proprio quest’ultimi a ritrovare il corpo del ragazzo in località San Martino Tagliata, ai confini tra i Comuni di Monte San’Angelo e Mattinata. Poco dopo, sul posto, sono arrivati anche i famigliari del ragazzo: scene di dolore straziante dopo la scoperta.

A destare più sensazione il modo in cui il corpo di Bartolmeo è stato trovato. Secondo l’esame del medico legale, giunto sul posto, l’uomo aveva ferite da arma da fuoco alla schiena e al busto ma maggiori dettagli potranno arrivare solo dopo i risultati dell’autopsia, già disposta dai pm foggiani. Le indagini vanno avanti a tutto tondo.

Foggia, trovato il corpo di Bartolomeo Lapomarda: ucciso a fucilate

Foggia, trovato il corpo di Bartolomeo Lapomarda: ucciso a fucilate
Scrive Fanpage come: “Le indagini dei carabinieri, partite immediatamente, non escludono alcuna ipotesi, si indaga a tutto campo: su una possibile vendetta ma anche in generale sui legami del giovane con altri personaggi della zona”. Bartolmeo Lapomarda era infatti un nome noto alle cronache giudiziarie locali. Si era reso protagonista di una brutale aggressione.

Foggia, trovato il corpo di Bartolomeo Lapomarda: ucciso a fucilate
La notte tra il 7 e l’8 aprile 2016, sempre a Mattinata, era tra i tre giovani del posto che avevano aggredito e ferito al volto e al torace con un’ascia un 43enne, lasciato sanguinante a terra. La ‘spedizione punitiva‘, riporta FoggiaToday, era scattata nei confronti di Antonio Pio Prencipe dopo i litigi continui per lo sconfinamento dei pascoli in terreni altrui; un sistema di videosorveglianza aveva ripreso tutto.

Foggia, trovato il corpo di Bartolomeo Lapomarda: ucciso a fucilate
Si legge ancora come Lapomarda – che era colui che impugnava l’ascia – era stato rintracciato da un poliziotto di origini mattinatesi libero dal servizio. L’agente aveva visto il giovane, all’epoca dei fatti 21enne, vagare nella macchia mediterranea: crollò confessando tutto. Venne arrestato, insieme ad altri due, per tentato omicidio in concorso.

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