Sottomarino Titan, il miliardario Chris Brown: “Perché ho rinunciato all’ultimo”

Ha pagato 250mila dollari ma all’ultimo ha preferito rinunciare alla partenza. La vita è segnata da sliding doors e di destini inattesi. Ma anche di sensazioni e presentimenti che possono salvarci la vita. Lo sa benissimo il miliardario Chris Brown, che, a un passo dagli abissi del Titanic, ha fatto un passo indietro. Doveva esserci anche lui a bordo del sommergibile Titan disperso da domenica scorsa.

Se Brown oggi può tirare un sospiro di sollievo, per gli altri viaggiatori intrappolati della navetta a quasi 4 km di profondità, l’ossigeno è ormai agli sgoccioli. Le speranze di ritrovarli vivi sono legate a un filo: semmai fossero ancora vivi, per loro resta ossigeno per meno di 24 ore.

Il miliardario che doveva essere nel sottomarino

Chris Brown ha rinunciato al viaggio pochi minuti prima che la capsula si inabissasse negli oceani. “No, no, è troppo rischioso”, avrebbe tuonato proprio mentre gli altri, ora dispersi, salivano a bordo del sottomarino.

Il tabloid britannico The Sun ha raccolto la sua testimonianza, proprio in queste ore concitate di disperatae ricerche in mare. Più di una sensazione, la sua. In realtà, Chris Brown sarebbe stato al corrente dei rischi. Così come fece il dirigente della OceanGate, licenziato per aver messo in guardia la società che organizzava questi costosi viaggi; quasi 230 mila euro a persona per 8 notti, in uno spazio angusto di appena 6,5 metri di lunghezza, isolato da una impenetrabile corazza in fibra di carbonio.

“Vecchi pali e un joystick da PlayStation”

Il giornale inglese racconta che qualcosa è scattato nella testa del magnate e uomo d’affari, 61enne, prima di salire a bordo della capsula, con il biglietto di viaggio già pagato e aggiudicato. Inoltre, Chris Brown intuiva i rischi legati alla scarsa qualità della tecnologia e dei materiali utilizzati all’interno del sommergibile. Lo ha confessato lui stesso: “Usano vecchi pali da ponteggio per la zavorra”.

Il sommergibile viene “controllato” dalla superficie attraverso dei comandi tipo joystick che Chris Brown definisce, senza mezzi termini, “un videogioco, come un joypad per il computer o la PlayStation”. Quindi, sistemi “basati su tipi di gioco per console o pc”.

Chris Brown non si dà pace per l’amico Hamish

Il miliardario non può definirsi sollevato. All’interno della cabina dispersa c’è il suo amico e imprenditore miliardario Hamish Harding, che ha il controllo del mezzo e avrebbe lanciato più “SOS” con gli occupanti, visto che i sonar hanno captato più colpi intermittenti a distanza di mezz’ora tra loro. “Sono veramente turbato per lui”.

Brown è convinto che in questo momento Hamish stia rassicurando tutti per gestire la situazione. Anche di fronte al rischio di morte lenta, per soffocamento.

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