“Il padre ha tentato il suicidio”. Kataleya, altro choc nella famiglia della bimba scomparsa

Mentre continuano a ritmo serrato le ricerca della piccola Kata ecco che una nuova notizia arriva dalla famiglia della piccola, scomparsa a Firenze vicino all’ex hotel di via Maragliano lo scorso sabato 10 giugno senza lasciare traccia, il padre ha tentato di uccidersi. A riportare la notizia è il quotidiano La Nazione mentre, nelle ore scorse, la madre è tornata a lanciare un appello per la bimba di appena 5 anni. “Più passa il tempo e più ho paura che qualcuno me l’abbia portata via, non so cosa pensare. Aiutatemi a ritrovarla”, sono state le parole pronunciate più volte dalla giovane donna.

Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti anche quella del rapimento per vendetta ma finora non risultano richieste di denaro. Intanto le ricerche continuano. Il generale Vitagliano, alla guida delle indagini, ha spiegato come: “Stiamo, inoltre, passando al setaccio in queste ore, allargandoci sempre di più come raggio, le telecamere del quartiere che finora non hanno dato un esito. Ci auguriamo, allargando il raggio di quello che vediamo e che studiamo, di poter trovare qualcosa”.

scomparsa kata il padre ha tentato il suicidio in carcere

Scomparsa Kata, il padre ha tentato il suicidio in carcere

Intanto dal carcere di Sollicciano (Firenze) dove è rinchiuso per reati legati a dei furti arriva la notizia che il padre di Kata ha tentato di togliersi la vita due volte. A quanto si apprende l’uomo avrebbe prima ingerito dei detersivi nel pomeriggio di domenica poi, nella stanza dell’ospedale di Torregalli dove era tato portato avrebbe, nella notte, anche cercato di strangolarsi con un cavo.

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Piantonato da agenti della polizia penitenziaria, l’uomo è stato poi riportato in carcere. Ieri la mamma di Kata aveva avanzato l’ipotesi di rapimento. “Abbiamo litigato con delle persone. Volevano occupare le nostre stanze, ai carabinieri ho fatto i loro nomi”. Anche i tassisti si mobilitano per le ricerche di Kataleya. “Ai nostri autisti che percorrono le strade di Firenze – dicono il presidente della Socota, Milko Signorini e il presidente della Cotafi, Claudio Giudici. – sono state inviate le foto della bambina”.

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“In modo che se notano qualcosa, possono fare subito una segnalazione alle forze dell’ordine. I tassisti faranno vedere la foto anche ai clienti. La speranza è di ampliare il raggio di azione e coinvolgere quante più persone nelle ricerche di Kataleya“.

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