“Fuori dalla bolletta elettrica”. Canone Rai, la decisione del governo

Canone Rai, la richiesta di chiarimenti al Governo Meloni. È la decisione che in tanti stavano aspettando e che il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti aveva annunciato già a febbraio. “Quest’anno io mi sono preso la responsabilità enorme, e ho preso un sacco di critiche chiaramente da tutti, perché siamo arrivati ed è rimasto in bolletta, se no saltava tutto, ma diventa chiaro che dalla bolletta il canone Rai dovrà uscire e quindi l’anno prossimo bisognerà trovare un altro strumento”.

Già a ottobre scorso avevamo parlato di questa faccenda piuttosto delicata. Periodicamente, infatti, l’odiosa gabella, o meglio tassa o imposta che dir si voglia, diventa l’obiettivo di questo o quel ministro. Al momento solo chi ha superato i 75 anni e ha un reddito inferiore ad una certa soglia può essere esentato dal pagamento e, cosa migliore, se ha già pagato può chiedere il rimborso compilando un apposito modulo come spieghiamo qui sotto.

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Il canone Rai nel mirino della Lega

Ne aveva parlato pure Matteo Salvini: “Chi sceglie la Lega sceglie l’abolizione del canone Rai“. Sembrava solo uno slogan. Adesso, però, il collega di partito nonché titolare del dicastero dell’Economia Giancarlo Giorgetti è stato convocato in Vigilanza Rai per illustrare il piano del governo sulla questione. Per la verità qui si parla di togliere il canone rai dalla bolletta della luce non di una abolizione totale. Ma in ogni caso subito politica e sindacati si sono messi in allarme. La preoccupazione è sulle entrate della Rai che subirebbero un taglio drastico “senza prevedere un finanziamento equipollente in alternativa al canone”.

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La presidente della Vigilanza Rai Barbara Floridia ha infatti spiegato: “Le preoccupazioni sul canone Rai emerse dalle audizioni di oggi dei sindacati in commissione di vigilanza, condivise da molti commissari in maniera trasversale, sono di tale rilevanza da imporre al governo di fare la necessaria chiarezza in maniera celere. Per questo motivo convocheremo in audizione il ministro dell’economia e delle finanze Giorgetti, affinché possa esporre la strategia del governo su questo tema. Al contempo la commissione ha già provveduto a convocare i vertici dell’azienda, dopo il rinvio a seguito della nomina del nuovo amministratore delegato”.

Dunque, come ormai è palese, il nuovo corso Rai è iniziato. Dalle dimissioni di Carlo Fuortes all’arrivo di Roberto Sergio la rivoluzione di viale Mazzini è solo alle battute iniziali. E forse l’addio di Fabio Fazio non sarà l’unica né la sola conseguenza importante.

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