REDDITO DI CITTADINANZA: LA NOTIZIA STA SCATENANDO UN POLVERONE. ITALIANI SU TUTTE LE FURIE, ECCO COS’HANNO SCOPERTO

Abbiamo più volte affrontato l’argomento reddito di cittadinanza, una misura di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale.

Si tratta di un sostegno economico ad integrazione dei redditi familiari, che è associato ad un percorso di reinserimento lavorativo e sociale, di cui i beneficiari sono protagonisti sottoscrivendo un Patto per il lavoro o un Patto per l’inclusione sociale.

Ovviamente, come in tutte le cose, anche attorno a questa misura si sono innescate truffe che, lentamente, stanno venendo fuori. Si tratta, ovviamente, di furbetti che non avrebbero alcun requisito reale per poterne beneficiare.

Cos’ facendo, tolgono ad altri, realmente bisognosi, la possibilità di poter essere aiutati, necessitando, per davvero, di un aiuto per arrivare a fine mese, dato che la crisi economica ha messo in ginocchio moltissime famiglie.

Proprio in questi giorni è stata smascherata una maxi truffa del reddito di cittadinanza, con denunce tra Genova e provincia per indebita percezione del sussidio. Ma vediamo cosa è accaduto.

I Carabinieri della Compagnia di Genova – San Martino hanno denunciato in stato di libertà 60 persone, italiane e straniere, residenti a Genova e provincia, per indebita percezione del reddito di cittadinanza e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. I denunciati sono stati segnalati all’Inps per l’immediata revoca del beneficio, con efficacia retroattiva, e sono state avviate le necessarie procedure di restituzione di quanto illecitamente percepito, che si stima si aggiri complessivamente sui 350mila euro.

A far scalpore, in particolare, il caso di una 40enne che vive in uno dei quartieri più lussuosi di Genova, Albaro, veste griffato, frequenta locali costosi, prende il sole sullo yacht di amici, eppure ha chiesto e ottenuto i 500 euro del reddito di cittadinanza. Il suo elevato tenore di vita è risultato assolutamente incompatibile con la fruizione della misura di welfare a sostegno delle fasce più indigenti della popolazione. Le indagini che hanno portato alle 60 denunce sono state molto complesse, condotte incrociando i dati delle Banche Dati a disposizione delle Forze di Polizia, con attività di osservazione, pedinamento e monitoraggio dei profili social.

Tra le “modalità elusive” più utilizzate dai truffatori: residenze fittizie, composizioni dei nuclei familiari modificate, mancata comunicazione della sottoposizione ad una misura cautelare, l’omissione dei redditi percepiti e la falsa attestazione di aver risieduto nel territorio italiano.

Il capogruppo della Lega in Consiglio regionale Stefano Mai ha dichiarato: “L’ennesima truffa scoperta conferma che il reddito di cittadinanza voluto del Movimento 5 Stelle fa acqua da tutte le parti, in questo ultimo episodio 60 persone hanno sottratto allo Stato 350 mila euro. Questi truffatori si aggiungono agli oltre 1.500, in gran parte stranieri, scovati lo scorso anno dalla guardia di finanza genovese”.

Mai ha aggiunto: “La misura, così come è concepita, invece di aiutare chi ha realmente bisogno viene sfruttato da troppi truffatori. Auspico che la magistratura vada fino in fondo per smascherare anche coloro che agevolano in modo complice e vergognoso la presentazione di queste pratiche. La Lega continua a chiedere che il Reddito di cittadinanza venga rivisto con urgenza a vantaggio di chi davvero ha bisogno”.

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