“È la nostra decisione definitiva”. Abbattimento orsa Jj4: la notizia è stata diffusa poco fa

“È chiaro che la soppressione dell’orsa non può essere una vendetta. Ucciderla non ridarà la vita al giovane runner, come ha sottolineato con parole di grande umanità la madre della vittima”. Così il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, aveva peraltro sulla vicenda dell’orsa Jj4 e la morte di Andrea Papi. “Da ministro posso solo esercitare una funzione di indirizzo che non può che basarsi peraltro sul parere scientifico dell’Ispra, delegata a questa funzione”.

“Parere che contempla tra le misure possibili, in situazioni di estremo pericolo, anche la soppressione degli animali. La procedura prevede infatti che il ministero sia chiamato in causa esclusivamente al fine di fornire, appunto attraverso l’Ispra, un parere consultivo e non vincolante. Ma la decisione finale spetta, correttamente, alle autorità locali, nel caso specifico al Presidente della Provincia”.

Trentino, nuova ordinanza per abbattere l’orsa JJ4


Una voce che sembra non essere stata ascoltata visto gli sviluppi delle ultime ore. Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha firmato una nuova ordinanza di abbattimento per l’orsa Jj4, catturata dai forestali e rinchiusa nel rifugio Le Casteller a Trento dopo aver aggredito e ucciso il runner Andrea Papi, 26 anni, nei boschi di Caldes, in valle di Sole.


“Incredibile e spietato il nuovo decreto del presidente Fugatti. Nel caso si eseguisse l’abbattimento, l’Oipa presenterà una denuncia in Tribunale per uccisione non necessitata e invita i veterinari a non eseguire l’eutanasia, come indicato dal loro Ordine professionale di Trento”. Lo si legge in una nota dell’Organizzazione internazionale protezione animali nella quel evidenzia come anche “l’Ordine nazionale dei biologi dice no all’abbattimento dell’orsa.


E auspica ‘una pronta indagine sulle responsabilità delle istituzioni’. Anche i biologi dichiarano che ‘affrontare il problema della convivenza tra l’uomo e gli orsi nei boschi del Trentino per i biologi esperti non può prescindere da una valutazione più ampia del rapporto tra l’essere umano e gli ecosistemi di cui esso stesso fa parte’”. “Eventuali situazioni conflittuali con gli orsi, così come con ogni altro animale selvatico, dovrebbero essere affrontate con gli strumenti di prevenzione prescritti dalle normative e basati su regole scientifiche. Auspichiamo una presa di posizione anche delle autorità europee a difesa degli orsi perseguitati dalla miope gestione della Provincia autonoma di Trento”.

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