Addio campione, se n’è andato un grande sportivo

Il ciclista italiano Dario Acquaroli è scomparso tragicamente la mattina di Pasqua mentre si trovava in escursione in mountain bike a Camerata Cormello, in una zona impervia dell’alta Val Brembana. Il suo corpo è stato ritrovato intorno alle 13 e successivamente identificato dalla sorella che lo stava aspettando per il pranzo pasquale. Acquaroli, che aveva 48 anni, era uscito da solo in bicicletta per un’escursione ed è ancora incerto se la sua morte sia stata causata da un incidente o da un malore.

Acquaroli era uno dei ciclisti esperti di fuoristrada più rinomati in Italia. Nel 1993, a soli 18 anni, fu il primo italiano a vincere un titolo mondiale di mountain bike, a cui seguì un secondo titolo nel 1996. Insieme a Paola Pezzo, Acquaroli contribuì in modo determinante alla promozione di questa disciplina in Italia. Nel corso della sua carriera, ha vinto anche due titoli europei e cinque titoli italiani, confermandosi come il più grande specialista di questa disciplina nella storia italiana.

Dopo il suo ritiro dall’agonismo, Acquaroli è rimasto nel mondo del ciclismo come ambasciatore per Vittoria Gomme, responsabile del cambio ruote nelle corse professionistiche, e come responsabile marketing di Merida Italia, un noto marchio di biciclette.

La sua tragica morte ha lasciato un vuoto nella comunità ciclistica italiana e internazionale. Gli appassionati di ciclismo e gli ammiratori di Acquaroli lo ricordano come un atleta talentuoso e appassionato, che ha contribuito in modo significativo allo sviluppo del mountain bike in Italia. La sua scomparsa rappresenta una grande perdita per il mondo dello sport e lascia un’impronta indelebile nella storia del ciclismo italiano.

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