IL BONUS PER RILANCIARE I MATRIMONI: 20 MILA EURO PER CHI SI SPOSA

Ormai compiere quel grande passo all’altare è diventata un’utopia per molte coppie, che già a fatica riescono a sbarcare il lunario alla fine del mese. Tra gli obiettivi del nuovo governo targato Giorgia Meloni c’è sicuramente quello di salvaguardare la famiglia, vero nucleo della società, ed incentivare i matrimoni con un bonus cospicuo può essere certamente una misura che va in questa direzione.

Ad influire su un netto calo dei matrimoni è stata inevitabilmente anche la pandemia, che ha portato a rinviare le nozze e a dimezzare i numeri. Sebbene nell’ultimo anno, con l’allentamento definitivo delle restrizioni, ci sia stata una netta ripresa, per il governo non è ancora sufficiente ed occorre ancora una bella spinta: ecco in che modo.

IL BONUS MATRIMONI

Si tratta di una proposta di legge della Lega per incentivare il settore wedding, profondamente minato negli ultimi anni dalle restrizioni sanitarie e da costi sempre più insostenibili soprattutto per le coppie giovani. L’incentivo consisterebbe di un ‘bonus matrimonio‘ sino a 20mila euro che riguarderà sia le celebrazioni civili che religiose. 

“La proposta di legge a mia prima firma, volta a incentivare il settore del wedding, che per questioni di oneri prevedeva un bonus destinato ai soli matrimoni religiosi, durante il dibattito parlamentare sarà naturalmente allargata a tutti i matrimoni, indipendentemente che vengano celebrati in chiesa oppure no”- questo il commento del deputato della Lega Domenico Furgiele, il primo firmatario della proposta di legge.

Per poter beneficiare di questo bonus, che ovviamente passerà prima al vaglio del Parlamento, occorrerà rispondere ad alcuni requisiti importanti: si rivolge soprattutto alle giovani coppie under 35 con Isee non superiore a 23mila euro; occorre essere in possesso della cittadinanza italiana da almeno 10 anni; le nozze devono essere celebrate in Italia. In sostanza il bonus consiste in spese detraibili nella cifra massima di 20mila euro, ripartite in cinque quote annuali di pari importo. L’esborso per le casse dello Stato sarebbe in totale di 726 milioni di euro.

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