Rave, il passo indietro del governo sulle nuove norme: cosa cambia

La legge sui rave sarà modificata in Parlamento. Il governo guidato da Giorgia Meloni sta infatti pensando di modificare sia la pena, riducendola da 6 a 4 anni, sia il reato. Sono due in particolare i punti critici, ovvero l’eccessiva genericità della norma e il possibile utilizzo di intercettazioni previsto per pene massime oltre i cinque anni. Forza Italia ha già annunciato la presentazione di emendamenti, il viceministro della giustizia Paolo Sisto afferma: “Sarà migliorata per colpire soltanto i rave”.

Anche il forzista Giorgio Mulè ha criticato la norma sui rave party: “Decreto troppo generico”. Oltre alle intercettazioni l’abbassamento della pena da 6 a 4 anni consentirà di evitare pure l’arresto immediato. Altro rischio è rappresentato dalla possibilità di usare la legge per una qualsiasi “invasione di edifici”, come ad esempio l’occupazione di una scuola. La modifica consisterà nel cambiare l’oggetto della norma in “raduni musicali non autorizzati”.

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La premier Giorgia Meloni sulla legge anti rave

Dopo le polemiche sulla norma anti rave il presidente del consiglio Giorgia Meloni ha dichiarato: “È giusto perseguire coloro che – spesso arrivati da tutta Europa – partecipano ai rave illegali nei quali vengono occupate abusivamente aree private o pubbliche, senza rispettare nessuna norma di sicurezza e, per di più, favorendo spaccio e uso di droghe”. Proprio sullo spaccio e uso di droghe potrebbe concentrarsi il nuovo testo.

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Intanto un esponente dell’esecutivo ha affermato che la norma è “oggettivamente scritta male e con profili forse anche di incostituzionalità”. Così se non sarà il governo a presentare un maxi-emendamento per correggere il tiro sarà Forza Italia a farlo. Il sottosegretario Paolo Sisto spiega: “Bisogna evitare a tutti i costi che questa norma possa essere applicata alla legittima manifestazione di dissenso, da quella sindacale a quella scolastica. Su questo dovremmo essere attenti e fare in modo che questo epilogo non ci sia”. In che modo? “Basterà abbassare la pena sotto i cinque anni e le intercettazioni non saranno consentite. Insomma se la norma può essere migliorata si migliorerà ma solo e soltanto per colpire i rave”.

Dall’opposizione evidenziano come la norma abbia manifestato le divisioni interne alla maggioranza. Mentre i ministri degli Interni e della Giustizia ribadivano che l’obiettivo della norma fossero solo i rave, il deputato FdI Federico Mollicone sosteneva che la legge “può essere applicata anche a occupazioni di edifici pubblici e privati”. La premier Meloni nel frattempo su Facebook ha scritto: “Ne vado fiera perché l’Italia, dopo anni di governi che hanno chinato la testa di fronte all’illegalità, non sarà più maglia nera in tema di sicurezza”.

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