RICCHI E POVERI, SI È SPENTA UNA COLONNA PORTANTE: LE CAUSE DELLA MORTE

Un lutto davvero improvviso, ha gettato nello sconforto il panorama musicale italiano, in cui l’artista era amatissimo, facendo parte di una band che, con la sua allegria, ha colorato intere generazioni.

Parlo dei Ricchi e Poveri; un gruppo musicale italiano nato a Genova nel 1967, composto inizialmente da Franco Gatti, Angela Brambati, Marina Occhiena e Angelo Sotgiu. Come i loro fan sapranno, Marina lasciò il gruppo nel 1981 per intraprendere la carriera di solista, mentre Gatti lo abbandonò nel 2016 per stare più vicino alla sua famiglia.

I Ricchi e Poveri, in tutta la loro lunghissima carriera, hanno venduto più di 22 milioni di copie, secondi solo ai Pooh per il numero di dischi venduti. Un trionfo, il loro, che hanno sempre cavalcato l’onda del successo.

Con la loro contagiosa allegria, con quell’aria dell’amico della porta accanto, hanno raggiunto le vette più alte delle classifiche italiane e internazionali, con brani orecchiabili, da canticchiare sotto la doccia, in auto, da dedicare al proprio partner. Giusto per citarne alcuni che, tutt’oggi sentiamo alle radio, La prima cosa bella, Che sarà, Sarà perché ti amo, Come vorrei, Mamma Maria e Voulez vous danser.

Diversi di questi sono stati scelti come sigle di popolari trasmissioni televisive, tra cui Portobello. I Ricchi e Poveri hanno rappresentato l’Italia all’Eurovision Song Contest nel 1978 e hanno partecipato a 12 Festival di Sanremo, aggiudicandosi la vittoria, sul palco dell’Ariston, nel 1985, con la canzone Se m’innamoro.

Stamattina la notizia che i fan non avrebbero mai voluto sentire: quella della morte di Franco Gatti. Il baffuto componente della storica band, così come ironicamente veniva soprannominato, si è spento oggi, 18 ottobre 2022, a Genova, a 80 anni, lasciando tutti sgomenti, increduli, dinnanzi alla sua dipartita, avvenuta come un fulmine a ciel sereno.

Sono stati i suoi colleghi e la sua famiglia a dare il tragico annuncio: “È andato via un pezzo della nostra vita. Ciao Franco”. Poche parole in cui è racchiuso tutto il dolore, lo sconforto, la disperazione per la morte di un volto storico del gruppo, che è stato per loro come un fratello. In collegamento con il programma Rai Storie Italiane, in una delle sue ultime interviste, il cantante, nato il 4 ottobre 1942,sotto il segno della Bilancia, aveva dichiarato che dopo aver contratto il Covid, nel 2020, quando era già affetto dal morbo di Crohn, le sue condizioni di salute si erano particolarmente aggravate, a seguito di una cura di cortisone.

Attualmente viene mantenuto il massimo riserbo sulle cause del decesso e, probabilmente, nelle prossime ore, potremmo avere ulteriori notizie in merito. Da tempo Gatti, che aveva la musica nel cuore sin da ragazzino, e che, assieme ad Angelo Sotgiu aveva dato vita al duo Jet, prima di creare i Ricchi e Poveri, si era allontanato dal gruppo per dedicarsi alla figlia. Una decisione sofferta , legata ad un grave lutto che lo ha devastato. Mi riferisco alla morte del figlio 23enne Alessio, avvenuta nel 2013. Da allora l’amato cantante aveva deciso di ritrovare una normalità, dichiarando: “Dopo che mio figlio Alessio è mancato, la mia vita è cambiata. Io sono diverso, sul palco prima mi prendevo in giro, scherzavo sui miei baffi, sul nasone, facevo lo scemetto. Ora non me la sento più”. 

Una morte, quella del figlio, che lo ha gettato nella disperazione e che lo ha portato ad allontanarsi dal suo amatissimo pubblico, quello che lo ha applaudito ed acclamato nella sua lunghissima carriera. Nel 2022 la band si era riunita, come in molti ricorderanno, sul palco di Sanremo con la storica riconciliazione tra Angela Brambati e Marina Occhiena.

Gatti è tornato con i Ricchi Poveri solo per una serata celebrativa della band su Rai 1 fino a che, lo scoppio della pandemia legata al Covid ha impedito la realizzazione di concerti speciali che la band avrebbe dovuto portare avanti subito dopo il ricongiungimento del quartetto sul palco dell’Ariston. Con Gatti la musica perde un volto storico; un talento davvero eccezionale, con la sua fragilità e umiltà che lo hanno reso un artista unico.

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