17ENNE INCINTA SI SOTTOPONE A VISITA: LA DIAGNOSI DEI MEDICI È AGGHIACCIANTE 

Ci sono tante ragazze che restano incinta giovanissime e decidono di portare avanti la gravidanza. In alcuni casi, con l’opposizione dei familiari, in altri con il supporto del proprio fidanzato.

Certo, la vita viene stravolta radicalmente, specie se si ha solo 17 anni. Bisogna iniziare a ragionare da adulti, essere più responsabili, in quanto c’è una vita da proteggere e custodire.

Non è un gioco, insomma, e chi sceglie di diventare mamma in tenera età, deve essere consapevole delle difficoltà che potrà incontrare lungo la sua strada, così come delle rinunce, inevitabili, per dar preminenza ai bisogni del nascituro.

Specie con il caro vita, destreggiarsi tra pannolini, cremine, tutine, omogeneizzati non è proprio una passeggiata… spese da preventivare (e che spese!) .

Questi problemi, però, sono passati in secondo piano quando Dana Scatton, la protagonista della storia che sto per raccontarvi, incinta, si è sottoposta ad una visita. Vediamo insieme cosa le è accaduto.

Dana, che vediamo in foto, bellissima, divertente, solare, sicura di sé, aveva 17 anni ma, nonostante la sua giovanissima età, in cui avrebbe dovuto dedicarsi alla scuola, agli amici, alla famiglia, il destino l’ha messa di gran lunga alla prova. La giovane ragazza, rimasta incinta, era al settimo cielo per la sua piccola in grembo che, da lì a poco, avrebbe allietato la sua vita.

I fatti risalgono al 2018. L’adolescente, che viveva in Pennsylvania, negli Stati Uniti, durante una visita, ha ricevuto dai medici una diagnosi agghiacciante, che l’ha fatta sprofondare nel baratro: quella di un tumore inoperabile, diagnosticatole il 10 dicembre 2018.

Dana era affetta da un glioma pontino diffuso (DIPG), un tumore cerebrale molto raro ed aggressivo che colpisce il tronco encefalico, l’area in cui il cervello si collega al midollo spinale e che controlla funzioni vitali come il respiro, interessando soprattutto i bambini tra i 5-10 anni e solo circa 300 bambini all’anno. I medici le avevano dato dai 3 ai 9 mesi di vita. Incinta di 7 mesi, ha dovuto mettere al mondo la sua piccola prematuramente, per poter salvare la vita alla bimba e per poter provare a salvarsi.

Dana ha lottato, da grandissima guerriera, contro innumerevoli circostanze impossibili, tra cui doversi sottoporre a radioterapia durante la gravidanza, partorire con settimane di anticipo, imparare nuovamente a camminare, perdere la memoria a breve termine, vedere doppio, avere mal di testa continui e dolori costanti, fare 5 cicli di chemioterapia e dover crescere la sua bambina. Il suo calvario è iniziato, come da lei stessa raccontato, all’epoca dei fatti, al Daily Mail Online quando, alla fine di novembre 2018, ha iniziato a riscontrare enormi difficoltà nel parlare, nel deglutire e nel camminare.

Voglio solo essere una madre meravigliosa. Non ho intenzione di pensare a quello che dicono, mi aspetto un miracolo”. Queste le parole pronunciate da Dana che, sino all’ultimo, ha sperato in un miracolo. E’ stata una guerriera, sino alla fine, nonostante la terribile diagnosi non lasciasse presagire nulla di buono. Sapeva di avere solo l’1% di possibilità di sopravvivere e, purtroppo, non ce l’ha fatta. Da ogni angolo del mondo, all’epoca, arrivarono per lei tantissime preghiere e dimostrazioni di sostegno. Il 3 maggio 2019, la sua famiglia, attraverso la pagina Facebook Pray for Dana, ha scritto: “Dana ci ha lasciati questa mattina alle 4 per andare con il Signore” .Una notizia che ha lasciato tutti sconvolti e devastati dal dolore.

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