Cuginetti uccisi da un Suv, bufera per la decisione. I genitori di Alessio e Simone: “È uno schifo”

Impossibile per l’Italia dimenticare quel terribile 11 luglio del 2019, quando i cuginetti Alessio e Simone D’Antonio furono centrati in pieno da un Suv nel comune di Vittoria, Ragusa, e persero la vita a causa del pirata della strada. Erano solamente due bambini e Alessio avrebbe festeggiato 12 anni qualche giorno dopo, ma il destino lo ha portato via per sempre dalla sua famiglia. Come ricorderete, le vittime stavano giocando ed erano seduti su uno scalino della porta dell’abitazione, quando furono colpiti.

Purtroppo per i cuginetti Alessio e Simone D’Antonio non ci fu via di scampo e la violenza dell’impatto causò la loro dipartita. Fu individuato come colpevole dell’atto Rosario Greco, che era il conducente del Suv, al cui interno erano presenti anche altre tre persone. Ma ora la decisione sul presunto pirata della strada ha fatto infuriare i genitori dei due bimbi morti, che hanno manifestato tutta la loro rabbia nei confronti della giustizia, a causa di una scelta da loro non condivisa.

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Cuginetti Alessio e Simone D’Antonio uccisi dal Suv, rabbia dei genitori

Il presunto pirata della strada, accusato di aver investito mortalmente i cuginetti Alessio e Simone D’Antonio con il suo Suv, è stato infatti scarcerato di prigione ed è ora ai domiciliari. A marzo la Cassazione aveva emesso una sentenza di annullamento della precedente condanna a 9 anni di carcere della Corte di Appello. Dunque, il processo deve essere fatto nuovamente daccapo e nel frattempo lui è uscito da dietro le sbarre e può continuare a rimanere all’interno della sua abitazione.

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Attraverso l’agenzia di stampa giornalistica Agi, i genitori dei cuginetti Alessio e Simone D’Antonio hanno esternato tutta la loro ira per questa decisione su Rosario Greco: “È uno schifo. Siamo distrutti, ma che giustizia è questa? È uno schifo. Si chiama ingiustizia, non giustizia. A meno di un mese dai tre anni dalla morte di Alessio e Simone, chi li ha investiti quella notte riducendoli a poltiglia, è fuori dal carcere. Solo noi, noi genitori, abbiamo l’ergastolo”. Ma la rabbia non si è fermata qui.

Sempre all’Agi i genitori hanno aggiunto: “Ci siamo affidati alla giustizia, non possiamo pensare che a meno di tre anni dalla strage che ci tolse i nostri figli, oggi questo delinquente sia fuori dalla galera. Non ci possiamo pensare. È questa la giustizia che lo Stato italiano riconosce a noi genitori? Tre anni di carcere per aver trucidato due bambini? Chiediamo una mobilitazione civile, chiediamo ai giudici di non negarci quella giustizia in cui credevamo perché altrimenti solo la nostra condanna sarà a vita”.

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