Pietro Maso cita in giudizio Fedez che lo ha citato in un suo testo musicale

Fedez, si trova nella stessa giornata a vestire i panni del diffamatore e del diffamato. Da un lato, il cantante avrebbe “offeso” Pietro Masol’uomo che ucciso nel 1991 i suoi genitori con l’obiettivo di entrare in possesso dell’eredità. Ma dall’altro, il rapper milanese è parte lesa nel processo che vede invece imputato per diffamazione Carlo Rienzi, presidente del Codacons.

La procura di Roma ha indagato il cantante in relazione alla canzone «No Game-Freestyle» pubblicata nel giugno scorso. In un passaggio del brano musicale Fedez canta “Flow delicato, pietre di raso, saluti a famiglia da Pietro Maso, la vita ti spranga sempre a testa alta come quando esce sangue dal naso (…)”.

La citazione dell’omicida, tornato libero nel 2015, potrebbe configurare il reato di diffamazione aggravata. Pietro Maso attraverso il suo avvocato Alessio Pomponi dichiara: “È richiamata in maniera esplicita la drammatica vicenda personale e processuale che mi ha visto coinvolto – scrive Maso nella denuncia -, e che, a distanza di anni e di un faticoso e doloroso percorso personale sono riuscito a superare”. Per il denunciante, “le espressioni utilizzate, riferite e riferibili in maniera chiara, diretta ed esplicita al sottoscritto, appaiono oggettivamente diffamatorie e non possono essere certamente ricondotte all’uso di immagini forti appartenenti al genere musicale o alla cifra artistica degli autori, ovvero a vicende personali assimilabili”.

Per Maso “la libertà di espressione e di manifestazione del proprio pensiero, anche e soprattutto nel caso di specie non può determinarsi in modo da ledere l’onorabilità altrui, atteso, vi è più, che la vicenda che ha interessato il sottoscritto, ad oggi, non assume alcun interesse in termini di attualità e rilevanza storica”.

Questione Rienzi: per il presidente Codacons è stata disposta la citazione diretta in giudizio dopo che, in un’intervista radiofonica del 14 dicembre del 2020 aveva lasciato intendere che il cantante e la moglie Chiara Ferragni avessero preso dei soldi come pubblicità occulta per far indossare al figlio minore magliette Moschino. Rienzi aveva definito Fedez e consorte come una coppia di sfruttatori. Le indagini della procura, condotte dal pm Antonia Gianmaria, hanno accertato che la scelta degli indumenti fatta dai Ferragnez per il figlio è stata solo basata sui gusti della coppia. Che non ha mai preso soldi dal brand.

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