Morte Donato Denis Bergamini, oggi il processo: l’ex fidanzata del calciatore è la sola imputata per l’omicidio

Questa mattina a Cosenza è iniziato il processo per la morte di Donato Denis Bergamini. La sola imputata per il decesso del calciatore è l’ex fidanzata Isabella Internò, ritenuta responsbile di omicidio in concorso con ignoti. Quasi 32 anni dopo il ritrovamento del cadavere, il caso resta ancora irrisolto.

Morte Donato Denis Bergamini: oggi il processo all’ex fidanzata Isabella Internò

Il 18 novembre 1989 Donato Denis Bergamini fu trovato senza vita sull’asfalto della statale jonica nei pressi di Roseto Capo Spulico.

Il dramma aprì sin da subito una serie di interrogativi, che portarono alle accuse nei confronti dell‘ex fidanzata Isabella Internò. All’epoca dei fatti la donna aveva 19 anni e il movente individuato dagli inquirenti avrebbe riguardato la il “desiderio di vendetta” nutrito dopo la rottura della relazione voluta dal calciatore. Oggi, alla Corte d’assise di Cosenza ha luogo il processo che la vede come unica imputata. La Internò è ritenuta responsabile, in concorso con ignoti, dell’omicidio di Bergamini.

Il legale della famiglia del calciatore, Fabio Anselmo, ha rilasciato alcune dichiarazioni entrando nel palazzo di giustizia.

“Finalmente inizia il processo” le sue parole riportate da Ansa. “Abbiamo atteso 32 anni questo momento” ha aggiunto parlando poi a nome della famiglia dello sportivo. “La sorella Donata ancora non sta bene” ha riferito spiegando che in aula è invece presente il nipote Denis. “Non mi aspetto nulla– ha poi annunciato- oggi sarà un’udienza tecninca, ma in processi come questi sono possibili i colpi di scena. L’avvocato di Isabella Internò, Angelo Pugliese, non ha invece commentato.

Morte Donato Denis Bergamini: la ricostruzione dei fatti

La vicenda della morte di Donato Denis Bergamini è da sempre avvolta nel mistero.

Inizialmente si credette che il calciatore fosse morto suicida, buttandosi tra le ruote di un camion, che lo avrebbe trascinato per 60 metri. Il calciatore fu infatti trovato sulla stradale 106 Jonica, in provincia di Cosenza. Nonostante il corpo di Donato non presentasse ferite compatibili con questa versione, le indagini vennero archiviate. La famiglia e gli amici non hanno mai creduto a questa versione dei fatti, giudicando le prove poco convincenti. In particolar modo, la sorella Donata non ha mai smesso di chiedere giustizia.

La procura di Castrovillari ha riaperto le indagini il 29 giugno 2011, in virtù di nuove prove.

I tentativi di ricostruzione della vicenda da parte dei RIS hanno decretato che Bergamini sarebbe stato già morto nel momento in cui cadde sotto le ruote del camion. Nel 2013, l’ex fidanzata Isabella Internò venne notificata con un avviso di garanzia, come sospettata di omicidio. Quattro anni più tardi, il cadavere venne riesumato e l’autopsia rese evidente che il calciatore sarebbe stato ucciso con una sciarpa e poi gettato sotto il camion. Oltre all’ex fidanzata, sospettata di averlo ucciso perché incapace di accettare la fine della loro relazione, non si è mai escluso il coinvolgimento di altre persone.

Ad oggi non è tuttavia noto chi potrebbe aver compiuto con lei l’omicidio di cui è ritenuta colpevole.

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